Elon Musk scuote Italia ed Europa: “Vi state estinguendo”

mercoledì 21 giugno 2023


Bisogna fare i complimenti a Nicola Porro, che a Quarta Repubblica ha trasmesso una intervista esclusiva a Elon Musk, il tycoon di Tesla e di Twitter, in visita in Italia. Ma ancora di più bisogna “ringraziarela premier Giorgia Meloni che, dopo aver incontrato “la mente più brillante del XXI secolo” (come lo definisce la stampa internazionale), ha ritenuto fosse importante offrire al pubblico italiano la conoscenza del personaggio. Brava Giorgia, hai proprio ragione. Un conto è leggere le imprese dei grandi, altro è ascoltare in diretta le idee e le risposte di coloro che imprimono svolte epocali. Ed è proprio questo che manca alla nostra Italia del genio e del merito, che soffre un isolamento cultural-politico, segregata nel pensiero unico che ci sta impoverendo e umiliando.

Elon Musk è molto normale, ha occhi limpidi e l’espressione fiduciosa di un sognatore, che sa diventare seria e severa. Ama il nostro Paese, “sono un fan dell’Italia”, e ha svelato di aver festeggiato i suoi 40 anni a Venezia. Incalzato da Porro ha ammesso che secondo una genealogia potrebbe discendere da Carlo Martello e Carlo Magno: “Insomma, ho radici europee”. Lo ha spiegato per accreditare che l’Europa è importante, ma ha criticato la burocratizzazione e il declino.

Pare che sia venuto anche per scuoterci e rimproverarci. A cominciare dalla denatalità. Con Giorgia Meloni ne ha fatto un tema centrale. Ha detto esattamente: “Non ci vuole un dottorato per capire gli effetti gravi del rischio di estinzione. La civiltà europea sta morendo nei pannoloni per anziani”, ha sferzato. Ha raccontato che lui ha cinque figli in procinto di college e altri più piccoli. “Senza bambini non c’è futuro”, ha stigmatizzato. Si potrà obiettare che lui è “l’uomo più ricco del mondo” e in Italia c’è la crisi. Qui prende forza il secondo Elon Musk, che lascia intendere come “la vita non sia mai una questione di soldi”, ma di impegno, di visione, di coraggio, di traguardi. “Non sono un investitore” correggerà alla fine dell’incontro. “Molti mi definiscono tale, ma io sono fuori dalle società che fanno utili”.

Elon Musk, sudafricano di nascita, con cittadinanza canadese, statunitense di adozione, ha un curriculum che rivela che tutti hanno alti e bassi. Ha avuto una mamma dietologa e modella canadese, un padre pilota ed ingegnere elettromeccanico, a quanto pare anche co-proprietario di una miniera di smeraldi in Zambia, ma Elon è stato anche un bullizzato per anni. Ha reagito, leggendo molto e lanciandosi nella sfida di fondare intraprese. Ed è questo che ha fatto di lui il Ceo più attivo: Tesla, Space X, SolarCity, Open Ai. Solo per citarne alcune. Si è anche lanciato nell’acquisto di Twitter, che gli ha recato non poche critiche: “Sono un masochista – ha ironizzato – ma la libertà di espressione va sempre difesa. Comincia quando ci si rende conto che qualcuno, che ritiene di avere ragione, non vuole che chi ha un pensiero diverso dal suo lo esprima”. La teoria dei contrari, rimarcare le differenze e le distanze per scegliere la migliore navigazione.

Oltre alla denatalità, Elon Musk ha affrontato anche altri luoghi comuni. La questione energetica, per esempio. In modo felpato ha chiaramente detto che stiamo esagerando, solita speculazione terroristica: “Sì, occorre una sensibilità, ma non al prezzo di diventare infelici”. E ha proseguito: “Il sole è la nostra fonte primaria e ci basta per garantire la vita. Credo poco nel nucleare, perché un mix di energia solare ed energia eolica porterà la civiltà molto avanti. Occorre lavorare sulle batterie di approvvigionamento”.

Ha rammentato nei 4 miliardi e mezzo di vita della terra, dove la civiltà umana rappresenta poco più di un milione di anni: “Siamo un lampo nel buio”. E questa intuizione sta segnando tutto il suo impegno. Oltre a lavorare sulle tecnologie per salvare la vita, Musk è impegnato in progetti da Odisseo nello spazio: i viaggi multiplanetari. Con l’obbiettivo di portare la vita su Marte. “Comunque oltre la Terra”, ha chiarito liberando la sua intimista visione universale. “Io non ho prove degli Ufo e per quanto spazio conosciamo di interesse per l’uomo potremmo anche essere soli”. Teoria affascinante che avvicina la scienza al trascendente e collega l’umano allo sconosciuto. “Forse non esiste vita altrove, ma siamo noi che dobbiamo portarla”.

L’Intelligenza artificiale è l’ultima crociata di Elon Musk. Nel 2016 con una strat up di neurotecnologie, Neuraling, ha iniziato a studiare interfacce che possano collegare il cervello umano all’Intelligenza artificiale. E l’anno prima, 2015, aveva fondato Open Ai, una compagnia di ricerca per l’Intelligenza artificiale per contrastare le grandi aziende che possono guadagnare attraverso sistemi super-intelligenti. A Nicola Porro ha lasciato un chiaro avvertimento: “Per ora abbiamo appaltato la memoria al digitale attraverso i computer. L’Intelligenza artificiale riguarda il pensiero e può essere molto ma molto superiore alla capacità umana”. Ma molto quanto, ha insistito il giornalista. “In modo inimmaginabile. Questo impone cautele. Perché una intelligenza assai superiore alla nostra potrebbe diventare il nostro capo”. L’uomo ritorna centrale nell’etica di Musk, torna a essere il regolatore e il pioniere attraverso la facoltà più antica e più necessaria del discernimento. La ragione, insomma.

In Italia, Elon Musk ha assistenti italiani giovanissimi, tra cui il 28enne Andrea Stroppa di Twitter per la cybersicurezza. Con il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, ha parlato di automotive e aerospazio. Ha visitato il Colosseo. È molto interessato a noi. Per fortuna che discende da Carlo Martello e Carlo Magno, ci vuole proprio un Elon Musk per l’Italia e l’Europa.


di Donatella Papi