Lega, Bongiorno: “Lite Nordio con le toghe? Si è solo difeso”

martedì 20 giugno 2023


“La Lega non ridurrà mai le intercettazioni”. Parola di Giulia Bongiorno, plenipotenziaria del Carroccio sulla giustizia. “Sui provvedimenti c’è condivisione. È fisiologico che il ministro Carlo Nordio si confronti con i responsabili Giustizia della maggioranza”. In ogni caso, “abbiamo ancora la seconda parte della riforma su cui lavorare, ed eventualmente si potranno rimodulare gli altri reati”. La penalista e presidente della commissione Giustizia del Senato interviene sulla querelle in atto tra il Guardasigilli e la magistratura. Nordio, parlando di “interferenze”, ha generato la reazione dell’Anm. Ha esagerato? “No. Ha difeso la propria riforma dalle critiche. Ognuno ha il suo carattere, lui lo ha fatto con forza e con vigore”. Bongiorno definisce la riforma Nordio “un ottimo primo passo. Il bilancio si farà alla fine del quinquennio. È ingeneroso dire adesso che ci si attendeva molto di più. Sento dire: “Nordio aveva annunciato una megariforma, tutto qui? Ma è solo l’inizio”, ripete la senatrice. Limitare le intercettazioni? “La Lega è estremamente rigorosa: chi intercetta deve seguire le regole. Ma mai, mai, ridurremo uno strumento indispensabile per la lotta alla criminalità”, spiega Bongiorno. E in merito all’abuso d’ufficio: “La riforma – afferma – è ispirata al garantismo, alla tutela della riservatezza e all’efficienza. La Lega inizialmente sosteneva una riformulazione dell’abuso d’ufficio, per evitare che le procure dessero interpretazioni estensive di altri reati come il peculato per distrazione o la turbativa d’asta”. “Avevamo ovviamente la preoccupazione” della corruzione, “ma si trattava di riscrivere il testo per l’ennesima volta. Abbiamo trovato un punto di caduta: fare la riforma in due step. Il secondo sarà rivisitare tutti i reati contro la Pubblica amministrazione”, risponde Bongiorno.

Anche Luciano Violante è favorevole all’abolizione del reato di abuso d’ufficio. L’ex magistrato, ex presidente della Camera, uomo di sinistra da sempre impegnato sul fronte delle regole costituzionali e della giurisdizione, in un’intervista a Qn, interviene in merito alla riforma della giustizia del ministro Nordio. “Non è un intervento banale. Riguarda questioni rilevanti; sarà utile leggere il testo definitivo della proposta e ascoltare eventuali proposte migliorative che verranno dagli studiosi e dal Parlamento”. Violante sostiene di essere “d’accordo da tempo sull’abrogazione del reato di abuso d’ufficio. È una norma che serve per investigare, non per punire comportamenti dannosi o pericolosi. Lo riconoscono coloro che onestamente parlano di ‘reato spia’, sorta di mandato a conoscere la vita degli altri, su presupposti vaghi”. Quanto alla stretta sulle intercettazioni, “sarà necessario leggere le norme, appena il disegno di legge verrà presentato in Parlamento. Bisogna comunque costruire un nuovo equilibrio tra diritto all’informazione dei giornalisti e diritto alla reputazione dei cittadini. I mezzi di comunicazione hanno abusato gravemente distruggendo la vita di persone innocenti. Il rischio un bavaglio alla stampa? Il diritto all’informazione, come tutti i diritti, non è assoluto”, precisa Violante. “In democrazia non esistono diritti assoluti, tutti i diritti sono un bilanciamento tra i propri e quelli altrui. Ebbene, il diritto all’informazione trova un bilanciamento nel diritto alla tutela della reputazione delle persone: e questo è un punto di fondo. Dove fissare l’asticella o il confine del bilanciamento dipende dall’autorità politica”. “Garantismo e giustizialismo sono pure espressioni ideologiche, entrambe prive di capacità costruttiva. Servono solo a difendere antiche sterili identità. Meglio stare saldamente nel costituzionalismo”, conclude Violante.


di Manlio Fusani