A spasso tra i rifiuti: Roma Kaputt Mundi

mercoledì 14 giugno 2023


Volendo citare un adagio, cercare Maria per Roma è difficile. E lo è di più se davanti si presenta una montagna di rifiuti. Già, perché la monnezza sembra quasi che sia parte integrante della città. Le segnalazioni giungono da ogni lato. I cittadini sono infuriati, il sindaco Roberto Gualtieri – in televisione – si scusa ma parla di una situazione in miglioramento. L’assessore comunale all’Ambiente, Sabrina Alfonsi, intervistata dal Corriere della Sera, dice che al momento, “a differenza della situazione trovata al nostro arrivo, quando ogni settimana rimanevano a terra 2mila tonnellate di rifiuti, non abbiamo più il problema degli sbocchi per le 18mila tonnellate di indifferenziata che la città produce settimanalmente”. E che “nel 2021 il personale contava 1.456 unità, nel 2025 avremo un organico pari a 2.582 unità e 917 mezzi”. Intanto, la Cgil di Roma e Lazio evidenzia: “Nell’ultima settimana oltre il 25 per cento dei giri di raccolta dei rifiuti, durante il turno di mattina, non è stato effettuato per mancanza dei mezzi e personale ridotto. Questa non è solo una delle cause della crisi dei rifiuti che sta vivendo la Capitale, ma è anche il sintomo di una gestione di Ama che continua ad essere priva di una vera politica industriale e di un progetto serio di rilancio dell’azienda municipalizzata”. Mentre Maurizio Marchini, presidente di Lila (Laboratorio idee lavoratori per l’ambiente) e voce in difesa dei lavoratori dell’Ama (la municipalizzata dei rifiuti), osserva: “Dicono che non c’è alcuna emergenza. Ma cosa determina un’emergenza? Lo spiego io: quando l’immondizia fuori posto staziona più di 48 ore. In più, non ci dimentichiamo che arriverà pure il caldo. Che cosa aspettiamo? I coccodrilli?”.

LA VOCE DALLA BALDUINA

“Vorrei tranquillizzare che non siamo di fronte ad alcuna emergenza rifiuti” ribadisce a Radio 24 il primo cittadino dell’Urbe. Però c’è da fare i conti con la vita reale. E con le cartoline che giungono dalle varie zone della Città eterna, dove la raccolta su strada va male. E anche il porta a porta non se la passa meglio. Carlo Maria Breschi, presidente di Balduina’S, una rete associativa di cittadini e imprese, “apartitica e inclusiva”, nata “per rispondere alle esigenze sociali, economiche e ambientali del quartiere”, traccia un quadro della situazione in questo angolo del Municipio XIV, nella parte nord-ovest della città. “Per quanto riguarda la raccolta dei rifiuti va a flussi, a ondate. A sorpresa, possiamo trovare i cassonetti vuoti. Molto meno a sorpresa scorgiamo i secchioni pieni e i rifiuti fuori, in strada. Le vie laterali, se vogliamo, sono peggio di quelle centrali. Ammesso poi che sia presente, a livello di scarso senso civico, una certa e diffusa maleducazione, è evidente che in linea di massima la pazienza stia scarseggiando davanti a un disservizio. A mio avviso – insiste – c’è un problema di organizzazione. Riscontro troppi galli che cantano, ma allo stesso tempo non sussiste un decentramento ben organizzato, né un progetto vero e proprio. Vediamo cosa succederà con il termovalorizzatore. Eppure, a monte, non scorgo un coordinamento. Indipendentemente dal posizionamento politico – osserva – si pecca per mancanza di senso di realtà. Insomma, c’è una mancanza di managerialità. Alla fine, si organizzano convegni, si parla del riscaldamento globale dal forte contenuto ideologico. Ma, gratta-gratta, non sussiste una cultura di impresa. In zona Balduina – continua – non va meglio nemmeno sul fronte del verde. Sono state fatte promesse e ancora non si è visto nulla. Così, aree frequentate da anziani e bambini, dove ci sono pure i negozi, sono un inno al degrado”.

ROTOLANDO VERSO EST

Sempre a Radio 24, Gualtieri rimarca: “Stiamo in un processo di miglioramento e trasformazione del sistema di raccolta che, quando affronta dei nodi può determinare dei contraccolpi. Questo ha determinato delle criticità, che sono state quasi tutte superate. Poi il nostro obiettivo di una città molto più pulita, ottimale, sicuramente entro fine mandato ma già al Giubileo vedremo un miglioramento profondo. Ogni tanto, può capitare che in alcune zone qualcosa non funzionino, e questo finché tutti i processi di modernizzazione dell’Azienda non si concluderanno”. Nella zona est, precisamente a Colle degli Abeti, Municipio VI, storcono il naso. Fabio Piccinelli, presidente del comitato di quartiere, fa sapere che “si accumulano i rifiuti nei bidoncini”. E la lista della valle di lacrime è fitta: via Caterina Usai, via Don Primo Mazzolari, via Don Tonino Bello, via Raoul Follereau, via Oscar Arnulfo Romero, via Monsignor Pietro Orsi. Male pure il quadro del verde: “Ci sono spazi mai curati, qui nel 2021 si è verificato un incendio devastante. Al momento metà piante sono cadute, altre sono pericolanti”.

IL GRIDO DI DOLORE DAL TORRINO-MEZZOCAMMINO

Da sud giunge la testimonianza di Francesco Aurea, presidente del comitato di quartiere Torrino-Mezzocammino: “Da Pasqua non ce la passiamo bene. Abbiamo il servizio della raccolta porta a porta, ma puntualmente ci arrivano segnalazioni sulla nostra pagina Facebook, nella chat WhatsApp, via mail. Prima avevamo un contatto diretto con il referente di zona Ama, che quando c’era un’emergenza – per esempio, il ritiro dell’umido in ritardo – veniva contattato. Ed entro 24 ore massimo il problema era risolto. Adesso non c’è più questo scambio tra dipendenti e Comitati, non so se in tal senso sia arrivata qualche indicazione dall’alto. E ora viviamo una situazione mai vista prima. Le raccolte sono random. E l’immondizia si accumula”. Uno stato delle cose registrata su viale Gianluigi Bonelli, via Andrea Cascella, via Aurelio Galleppini, via Roberto Raviola. “Qui siamo oltre la normale emergenza, ci sono mancati passaggi datati due settimane. La questione di fondo – specifica Aurea – è che il cittadino non ha strumenti per ribellarsi. Paga lo stesso la Tari, indipendentemente che il servizio ci sia o meno”.

“SITUAZIONE NON SOPPORTABILE”

Marchini (Lila) dal canto suo sottolinea: “A raccogliere in terra i rifiuti sono gli operatori, gli esseri umani. E i cittadini camminano sull’immondizia. La situazione igienico-sanitaria non è sopportabile. E con le temperature che si alzeranno sarà ancora peggio. Questo sistema di raccolta produce discariche e differenziata. Non c’è controllo su chi conferisce, su come si conferisce e su come lavorano le aziende per conto di Ama. Poi abbiamo i camion fermi, perché il servizio è esternalizzato e nel weekend non si muovono”. Sintetizzando, la somma, come noto, fa il totale: “Camion carichi, autisti fermi, rifiuti a terra. E i costi aumentano”.

“ORA BASTA”

“La gestione della flotta paralizza di fatto il sistema di raccolta dei rifiuti nella Capitale. Caro Gualtieri, non si nasconda dietro un dito: questa è una grave emergenza e l’allarme rifiuti c’è e non ha mai smesso di suonare da quando lei è Sindaco. Ora basta: paghi chi è responsabile!” Così in una nota il consigliere capitolino di Fratelli d’Italia, Stefano Erbaggi.

“Stando ai dati diffusi ieri dai sindacati, in una sola settimana oltre il 25 per cento dei giri di raccolta sarebbe saltato. Questa défaillance sarebbe causata dal fatto che il 50 per cento dei mezzi (camion e squaletti) in forza alla municipalizzata sarebbe quotidianamente fermo nelle autorimesse. La ragione: pare siano tutti in attesa di interventi manutentivi, per lo più esternalizzati a ditte terze” – rivela Erbaggi – una situazione che non possiamo tollerare. E alla quale chiediamo una immediata soluzione tanto al sindaco Gualtieri che al presidente di Ama, Daniele Pace. L’azienda ha un dirigente incaricato, responsabile della flotta. Che dia risposte ai romani, perché avere un’altra estate con i rifiuti che strabordano sulle strade perché i mezzi non possono uscire è impensabile e inconcepibile per una città degna del nome di Capitale d’Italia! Chi non riesce a produrre risultati concreti per Roma, vada a casa”.


di Claudio Bellumori