Pnrr, Toti: “Il Governo ha ragione, serve certezza”

lunedì 12 giugno 2023


Giovanni Toti condivide le mosse del governo sul Pnrr. Secondo il presidente della Regione Liguria, “Raffaele Fitto ha ragione. Bisogna conoscere l’effettiva capacità di spesa delle singole regioni per evitare soldi a pioggia e dare risorse a chi sa davvero spenderli”. Il governatore, in un’intervista alla Stampa, definisce il Piano nazionale di ripresa e resilienza uno strumento “meritorio ma in alcune parti anche velleitario e intriso di retorica ambientalista”. Toti ritiene “efficiente” il sistema messo a punto. “Il governo – spiega il governatore – ci chiede quali progetti sono cantierabili nei prossimi mesi, quali possono essere completati nel 2026, in modo da utilizzare le risorse del Pnrr, e quali hanno come orizzonte il 2029, in modo da farli entrare nella programmazione dei Fondi di coesione e sviluppo”. “Non soldi a pioggia, ma risorse a chi sa spenderle”, sintetizza Toti. Il problema per il presidente non è tanto perdere parte dei finanziamenti del Pnrr. “Ci sono risorse a fondo perduto e prestiti. Non è un danno non usare un pezzetto di Pnrr”, dichiara. “Il problema semmai – rileva il governatore – è che prevede spese per investimenti ma non per il funzionamento delle opere. Ci dà i soldi per comprare il forno a microonde ma senza un euro per pagare la corrente”.

Il presidente di Confindustria Carlo Bonomi intervistato nel corso di Agorà, su Rai 3, mette in risalto le molte risorse a debito del Pnrr. “Sul Pnrr – dice – dobbiamo fare oggi una grande operazione verità: dire cosa possiamo veramente realizzare, cosa ci aspettiamo di fare come contributo alla crescita del Paese. E quello che non riusciamo a realizzare dobbiamo dire che non ci interessa. Non ha senso se devo indebitare mio figlio per un progetto che non contribuisce alla crescita del Paese”.

Bonomi ricorda che Confindustria aveva subito espresso perplessità sulle scelte dei progetti e che dopo ci sono stati il rincaro delle materie prime e lo shock energetico. “Sul Pnrr Confindustria è stata chiara fin dall’inizio – sottolinea il presidente degli industriali – io mi ricordo che con il governo Conte Confindustria fu l’unica a dire che quella strada non ci convinceva. Non ci convinceva perché non erano chiari gli obiettivi. Noi stiamo prendendo soldi a debito, e ci indebitiamo in nome e per conto delle future generazioni, senza pensare all’obiettivo finale che dovrebbe essere da una parte il fare le riforme dall’altra spingere il potenziale di crescita del Paese. Cosa abbiamo fatto? Abbiamo aperto i cassetti dei ministeri e tirato fuori qualsiasi progetto che era in quel momento giacente e l’abbiamo inserito nel Pnrr. Ma non è questo l’obiettivo”.


di Redazione