Lo strano caso di Paolo Ciani: bufera nel Pd

giovedì 8 giugno 2023


Chi va per questi mari, questi pesci prende. Saggezza popolare mai fu più veritiera nell’osservare il mondo del Partito Democratico, che ogni giorno regala perle su perle. Elly Schlein declassa Piero De Luca da vicecapogruppo alla Camera, forse perché troppo critico e scomodo – lui o il padre Vincenzo, vai a capire – nell’area dem. E poi lo sostituisce con Paolo Ciani di Demos, eletto nelle liste Pd-Italia democratica e progressista, che in un’intervista su Repubblica ammette candidamente: “Non mi iscrivo al Pd, a differenza dei colleghi di Articolo 1. Non saremo ovviamente in contrapposizione, anzi. Ma sono convinto che il centrosinistra debba avere un’area plurale in grado di arrivare al 51 per cento e il Pd da solo, mi auguro, può arrivare al 30 per cento, ma non basta”.

Ma il bello deve ancora arrivare. Perché, sulla scelta di affidargli il ruolo di vicecapogruppo, Ciani – vicino alla Comunità di Sant’Egidio – osserva: “Sicuramente è stato un segno di attenzione da parte della segretaria ai cattolici in generale ma io non sono del Pd, quindi non posso dire: ora i cattolici si sentono a casa nel Pd”. Eppure, non finisce qui. A gennaio lo stesso Ciani è l’unico eletto con il Pd che vota contro il decreto Ucraina, che in sostanza proroga l’invio di armi a Kiev: “Nel nostro popolo questa discussione c’è, è un fronte molto più ampio di come è rappresentato in Parlamento, nei numeri del gruppo. Dopo un anno e mezzo di guerra il partito può evolvere in nuove posizioni. Si può anche cambiare parere”. Circa la Gpa (Gestazione per altri) “sono contrario – ammette – penso alle posizioni del mondo cattolico ma anche a quelle di un pezzo di mondo femminista. Ma non amo fare battaglie ideologiche, quindi sono favorevole alla registrazione dei figli di coppie Lgbt+”.

“Rispetto Paolo Ciani, le sue battaglie, il suo impegno sociale. Ma il disarmo unilaterale di un Paese invaso significherebbe favorire l’invasore. Il Pd è stato, è e dovrà rimanere concretamente dalla parte dell’aggredito, dalla parte della libertà e della democrazia” twitta il senatore del Pd, Dario Parrini. Mentre Piero De Luca, sempre su Twitter, dice: “In politica, come nella vita non c’è nulla di più volgare dei radical chic senza chic”. Schlein è costretta a precisare: “Ciani parla a titolo personale”. Così, a buffo. Serve una bussola in questo mare in tempesta.


di Mimmo Fornari