Bando alle sorelle dei consiglieri: imbarazzo nel Municipio di centrosinistra

giovedì 8 giugno 2023


Qualcuno sarà arrossito, forse. Altri, invece, chiedono chiarezza. E il caso sarà sottoposto all’attenzione dell’Anac. Succede tutto nel Municipio XIV di Monte Mario, area nord-ovest di Roma. La sinossi è questa: c’è un bando regionale da 100mila euro di LazioAggrega. L’obiettivo è quello di realizzare nuovi centri di aggregazione giovanile, andando a riqualificare gli spazi inutilizzati e mettendo a disposizione i fondi per la loro gestione. I primi classificati rinunciano. Così a vincerlo è un’associazione dove al suo interno si trovano due sorelle di due consiglieri municipali di centrosinistra (area politica che governa il territorio). La dirigente dell’area socio-educativa, a seguire, revoca il provvedimento in autotutela. Infatti, sostiene che è emersa – “incontrovertibilmente” – una violazione dell’obbligo di astensione dell’articolo 15 dello statuto di Roma Capitale. E indica di proseguire con lo scorrimento della graduatoria, con il terzo soggetto ritenuto idoneo. Tanto basta per far scoppiare la palla.

L’ARTICOLO 15 DELLO STATUTO DI ROMA CAPITALE

Al secondo punto dell’articolo 15 dello Statuto di Roma Capitale è spiegato: “Gli amministratori capitolini non prendono parte alla discussione e alla votazione di deliberazioni riguardanti interessi propri o di loro parenti o affini sino al quarto grado. L’obbligo di astensione non si applica quando la discussione e la votazione riguardino provvedimenti normativi o di carattere generale, se non nei casi in cui sussista una correlazione immediata e diretta fra il contenuto della deliberazione e specifici interessi dell’amministratore o di parenti affini fino al quarto grado”. Questo, in sostanza, il punto richiamato da Patrizia Assuntore, direttrice dell’area socio-educativa. Perché, scorrendo i verbali, emerge che i consiglieri Alessandro Porra (Partito Democratico) ed Elisa Sessa (Lista civica Gualtieri sindaco) prendono parte alla discussione, non si astengono insomma. Non solo: in una circostanza, chiedono – rispettivamente – a quanto ammonti la capacità di autofinanziamento dell’associazione vincitrice e se la stessa associazione abbia già coinvolto delle realtà esterne.

LA RINUNCIA

Nemmeno il tempo di annunciare chi sia arrivato primo sul podio del bando di gara che Fuori Contesto, l’associazione vincitrice, comunica di aver rinunciato. Spazio allora alla graduatoria: al secondo posto c’è il progetto Lhub-35, dove ci sono Giulia Sessa ed Elena Sofia Porra, sorelle di Elisa Sessa e Alessandro Porra. Successivamente, ci sarà la revoca. Tra le carte, inoltre, compare pure l’intervento dell’avvocato Moira Mammuccari, che scrive in nome e per conto di Giulia Sessa, referente del progetto Lhub-35, dove parla di una “manifesta illegittimità del provvedimento di revoca” adottato dall’Amministrazione “in quanto affetto, tra l’altro, dei vizi di violazione di legge e dell’eccesso di potere sotto svariate figure sintomatiche”.

I COMMENTI

Stefano Oddo, capogruppo di Fratelli d’Italia nel Municipio XIV, commenta: “Sono esterrefatto da tutto ciò che ho appreso dall’accesso agli atti. C’è un problema di opportunità politica e di etica. Chiederemo le dimissioni delle cariche della consigliera Sessa e del consigliere Porra. Per ogni altra valutazione aspetteremo il responso dell’Anac”. In più, una nota congiunta, il consigliere comunale di FdI, Stefano Erbaggi e gli esponenti municipali di partito Valentina Torresi, Alberto Mariani e Domenico Naso (e lo stesso Oddo), sbottano: “Il bando è stato revocato da una dirigente in autotutela e noi, a seguito di alcuni accessi agli atti, abbiamo condiviso i documenti relativi a questa procedura. Teniamo a precisare che le imprese e le associazioni, nel presentare domanda per l’accesso a fondi di un bando, vengono accompagnate da un’autocertificazione nella quale si dichiara di non avere alcun tipo di parentela o legame con personale assunto all’interno della Pubblica amministrazione”.

LA LETTERA DI ENCOMIO

Oddo, nel frattempo, scrive una lettera di encomio rivolta al dirigente Patrizia Assuntore, dove sottolinea il “riconoscimento al merito ed alla buona prassi amministrativa”.


di Claudio Bellumori