martedì 16 maggio 2023
L’onorevole Fabrizio Santori, consigliere comunale di Roma della Lega, è l’ospite del nostro video di oggi. Nei giorni scorsi ha promosso una raccolta firme su Change.org che si è tradotta in un voluminoso sit-in sotto il Palazzo Senatorio a piazza del Campidoglio, per dire No ai nuovi varchi Ztl intorno alla Capitale e fermare il divieto delle auto a Euro 4 che da novembre 2023 saranno sottoposte all’obbligo di rottamazione. L’onorevole Santori ritiene che la delibera, al momento sospesa, verrà ritirata fuori col giochino delle tre carte. Cambieranno qualche parola, ma alla fine cercheranno di ottenere lo stesso risultato. Una considerazione molto seria, quasi raccapricciante.
Non tutti possono permettersi un’auto nuova e per prendersi cura dell’ambiente ci sono tante altre cose da fare prima di occuparsi delle automobili, a partire dai rifiuti, dal consumo del suolo, da una pianificazione urbana rigenerativa, dal recupero di quartieri e di edifici inutilizzati, allo spreco dell’acqua e via così.
Ma il sindaco Roberto Gualtieri ha parlato di atto obbligato, per adeguarsi ad una direttiva regionale della giunta Zingaretti. Ha lasciato intendere che si è trattato di una serie di azioni sbagliate o non intraprese in passato, scaricando le colpe sul suo predecessore e sull’ex governatore. Lo scaricabarile però non è bastato a tranquillizzare gli animi.
Nessuna attenzione, nel frattempo, verso il trasporto pubblico locale. Gli autobus continuano a ritardare come sempre, quelli che arrivano nelle ore di punta sono sempre affollati e disastrati. La metropolitana, neanche a dirlo, basta guardare le foto degli utenti su Twitter, fa vergognare. Oltre ai ritardi e agli assembramenti sulle banchine, le 105 scale mobili delle 27 stazioni e gli ascensori sono il punto nevralgico, scontano il gap manutentivo a cui si somma la ridotta capacità di spesa imposta dal concordato preventivo. Qualcuno ha scritto che entro il 2025 andrebbero sostituiti i cuscinetti riduttori della scala mobile della stazione Vittorio Emanuele. E se prima di mettere in moto tutte le infrastrutture, per una questione di sicurezza, ci vuole il collaudo dell’agenzia nazionale Ansfisa, a chi viene cuore di prendere quella scala mobile dopo aver letto questa notizia?
di Vanessa Seffer