lunedì 15 maggio 2023
Strutture vecchie, poca manutenzione, pulizia scadente. Una fotografia disarmante dei bagni pubblici è quella che viene scattata a Roma e che è riportata, nero su bianco, dall’Acos-Agenzia per il controllo e la qualità dei servizi pubblici locali di Roma Capitale. Un monitoraggio indipendente – di recente pubblicazione – che rappresenta in toto un pugno nello stomaco, tenendo conto che nel 2025 ci sarà il Giubileo. Senza dimenticare che la Città eterna si candida per l’Expo del 2030.
Il dossier, nello specifico, rivela che sono state svolte nell’autunno del 2022 ispezioni con il metodo del mystery client, una metodologia di verifica della soddisfazione del cliente, dell’applicazione degli standard aziendali e della qualità percepita dalla clientela. Settanta i servizi igienici destinati alla collettività nelle aree a maggiore vocazione turistica. Non solo: ogni toilette viene visitata due volte, per complessive 140 “visite”. Il risultato? Da mani nei capelli: esclusi i P.Stop e i bagni nei parchi di recente inaugurazione, il decoro dei servizi igienici non è assolutamente in linea agli standard di fruizione.
I NUMERI
Venticinque sono i bagni che sono riferibili al dipartimento Tutela ambientale (“condotti in economia o concessi mediante gara”): dieci “ex Ama” (gestiti fino al 2016 da Ama e non più affidati ad altri), otto in muratura, sette nei parchi pubblici. Poi sono dodici i bagni “turistici”: di tali impianti sono stati verificati 11 P.Stop e la toilette all’interno del Tourist Infopoint (Pit) di Fori Imperiali. Controlli pure su 20 bagni nelle stazioni del trasporto pubblico locale. Nello specifico, 18 nella metropolitana e due nelle stazioni della ferrovia Roma-Civita Castellana-Viterbo. Tredici i servizi igienici monitorati in altrettanti mercati rionali al coperto. Un monitoraggio, insomma, che è servito per verificare lo stato dei servizi igienici pubblici di competenza di Roma Capitale. C’è di più: il numero di bagni pubblici che si trovano sul territorio, a conti fatti, non basta per le persone che ogni giorno frequentano il centro dell’Urbe, dai residenti ai turisti passando per i lavoratori.
IL SERVIZIO
Innanzitutto, viene spiegato che la gestione dei bagni pubblici a Roma è parcellizzata. Il sito istituzionale di Roma Capitale non ha una sezione ad hoc su questo servizio, inoltre è assente una lista delle toilette pubbliche distribuite sul territorio. Più precisamente, evidenzia Acos, il dipartimento Tutela ambientale ha in carico “i bagni dei parchi, quelli in muratura nelle zone turistiche e i servizi igienici automatizzati installati per il Grande Giubileo del 2000, gestiti da Ama spa fino al 2016 (insieme a quelli in muratura e nei parchi) e poi lasciati abbandonati”. I servizi in muratura, dopo una chiusura di due anni, sono riaperti nel 2018 e affidati a una società cooperativa, che si occupa dell’apertura e della pulizia. Per quanto concerne i bagni nei parchi, la gestione è in capo a una società privata, che li ha in carico dal 2022 dopo la ristrutturazione firmata da Roma Capitale. Poi abbiamo le toilette interrate, “di pertinenza del dipartimento Grandi Eventi, Sport, Turismo e Moda”, affidate alla società P.Stop srl “a seguito di una gara per la progettazione esecutiva, realizzazione e gestione economica e funzionale di strutture di accoglienza turistica, integrate con servizi igienici pubblici interrati”. Dei Tourist Infopoint (Pit) gestiti da Zètema Progetto Cultura srl, sempre per il dipartimento Grandi eventi, “solo quello di Fori Imperiali ha un bagno pubblico”. Atac spa – a sua volta – cura i bagni automatizzati dislocati in alcune stazioni della metropolitana. Astral spa ha in dote le toilette delle ferrovie Roma-Civita Castellana-Viterbo e Roma-Lido. I servizi igienici dei mercati rionali – la competenza è municipale – presentano varie forme di gestione: possono essere gestiti direttamente dalle associazioni o dalle cooperative degli operatori presenti nel mercato, “talvolta da singoli esercenti”.
ACCESSIBILITÀ
Dal dossier emerge che i bagni sono trovati aperti nel 61 per cento delle ispezioni, il 24 per cento delle volte sono apparsi abbandonati, nel 14 per cento delle rilevazioni sono chiusi “per motivi non specificati”. In due casi (bagno in muratura altezza piazzale del Gianicolo e il P.Stop di via Venti Settembre) non sono risultati rispettati gli orari di apertura. Da qui le prime note dolenti: i bagni automatizzati ex Ama sono in totale abbandono, nonostante nelle porte di alcuni di essi “sia riportato un cartello con il numero di telefono dell’Ufficio bagni pubblici di Roma; delle toilette in muratura (aperte il 75 per cento delle volte), “non è stata mai trovata aperta quella a Passeggiata di Ripetta e una volta ciascuno a piazza Garibaldi al Gianicolo e alla Salita del Pincio”.
Osservando i servizi igienici dei mercati, qui c’è la più alta percentuale di apertura, 92 per cento: in due occasioni sono balzate fuori le chiusure. Ossia una al mercato Campo Marzio e una al mercato Prati. I bagni dei parchi, tra l’altro, sono stati trovati chiusi nel 71 per cento delle ispezioni, “sebbene vada evidenziato che, nel corso del monitoraggio, sono stati riaperti dopo un lungo periodo di chiusura i servizi a Villa Ada e uno a Villa Doria Pamphilj”.
Per i P.Stop, “sono stati trovati sempre chiusi quelli a piazza Sonnino, a via Venti Settembre, a piazza di Porta Maggiore e a largo di Villa Peretti, una sola volta quello a via Carlo Felice: in alcuni casi le chiusure erano annunciate sul sito e sui social del gestore per lavori, ma di ciò non vi erano avvisi all’esterno dei bagni”. Curiosità: nelle stazioni del trasporto pubblico locale “non è mai stato possibile monitorare i bagni nella stazione Flaminio della Roma-Viterbo e nelle stazioni della metropolitana Manzoni (linea A) e Pigneto (linea C); si sono potuti ispezionare solo una volta quelli nelle fermate della metro Cipro (linea A), Colosseo (linea B), Termini (linea B) e Lodi (linea C).
LA SEGNALETICA
La segnaletica identificativa della presenza di bagni pubblici è trovata con facilità nel 78 per cento delle ispezioni. Qualche problema si riscontra nei mercati, nei parchi e “in poche stazioni della metro (per lo più sulla linea B)”. Più carenze, invece, ci sono nell’indicazione degli orari di apertura: nel 7 per cento delle ispezioni le informazioni sono chiare. Assenza totale, invece, nei bagni automatizzati ex Ama, in quelli dei mercati e delle stazioni del Tpl (“in questo caso però – dice il report – si può tener conto degli orari di apertura della metro)”. I bagni aperti nei parchi, nei P.Stop e nel Tourist Infopoint di Fori Imperiali “sono sempre risultati accessibili ai disabili”. Stesso non può dirsi di alcuni nei mercati e in quelli in muratura di piazza Risorgimento e Porta Cavalleggeri (“ove vi è un servoscala inutilizzabile”).
LA TEMPISTICA
Analizzando da qui in poi i soli servizi rilevati aperti, l’attesa per accedere è inferiore ai 3 minuti (94 per cento). In zone con importanti presenze turistiche l’attesa si è protratta oltre i 180 secondi (al P.Stoo a Via Zanardelli, a Piazza del Colosseo e all’Infopoint di Fori Imperiali).
Il 34 per cento delle toilette controllate è a ingresso gratuito. In quelle rimanenti a pagamento “la possibilità di accedere con moneta elettronica (carta di credito, bancomat, app) si è rilevata solo nei P.Stop e nel Pit di Fori Imperiali”. In linea di massima, è riscontrata la carenza di macchine cambiamonete in prossimità degli ingressi dei bagni a pagamento privi di presidio, “primi tra tutti quelli nelle stazioni Tpl”. Quanto alla presenza di personale di custodia dei bagni, è assente in tutti quelli delle stazioni Tpl, “nel 79 per cento dei mercati e in due P.Stop; la videosorveglianza, invece, “è stata agevolmente individuata dagli ispettori dell’Agenzia nel 27 per cento delle rilevazioni, prevalentemente nei P.Stop”. La segnaletica per bagni riservati a disabili “è stata constatata nel 75 per cento delle ispezioni, assente in qualche caso per i bagni in muratura e nei parchi, nella maggioranza dei casi per quelli dei mercati”. I percorsi per gli ipovedenti “sono stati trovati solo nei bagni delle stazioni della metropolitana”.
PULIZIA E DECORO
Sul fronte comfort, pulizia e decoro il piatto “piange”. Nei bagni mancano i copriwater monouso (nei P.Stop si compare il disinfettante spray per le superfici). Nel 94 per cento dei casi ci sono i cestini per i rifiuti, ma solo l’uno per cento di questi consente la raccolta differenziata. Lo scopino pulisci tazza è individuato solo nel 55 per cento dei bagni; asciugamani a carta o ad aria e il sapone liquido si attestano, rispettivamente, al 73 per cento e al 75 per cento; in 14 casi rilevata la presenza del disinfettante per le mani. A seguire: carta igienica presente nell’80 per cento delle rilevazioni, con mancanze più acuite nei bagni dei mercati. La “zona fasciatoio” è stata annotata nel 21 per cento delle rilevazioni (soprattutto nei P.Stop, al Pit, a Villa Ada, nei servizi in muratura di Porta Cavalleggeri e piazza Risorgimento). Assenza della porta nell’area toilette unisex del mercato Campo Marzio, mancanza o rottura degli strumenti di chiusura in quelle degli uomini nei mercati Monti, Trionfale, via Riano, Esquilino Sani ed Esquilino Pepe, Flaminio I. Rubinetterie non funzionanti il 15 per cento delle volte e parzialmente funzionanti nel 2 per cento.
I sanitari sono funzionanti e completi (scarico, copriwater, cassetta acqua) “nell’80 per cento dei casi (14 per cento parzialmente; 6 per cento non completi e non funzionanti)”. L’illuminazione è ritenuta adeguata, eccetto che al mercato Campo Marzio e a piazza del Colosseo. L’areazione e l’assenza di cattivi odori “si sono attestate all’87 per cento”. Le finiture (pareti, soffitti, piastrelle, finestre, porte, specchi) sono apparse integre nel 78 per cento dei bagni visionati (nel restante 22 per cento parzialmente integre); oggetti abbandonati sono apparsi nel 19 per cento delle ispezioni (prevalentemente nei bagni delle stazioni della metropolitana). Scritte vandaliche ci sono nel 4 per cento dei servizi monitorati: mercato Vittoria, Circo Massimo (linea B della metro), San Giovanni (metro C). Porte pulite nel 91 per cento dei casi, pareti e i soffitti nell’81 per cento delle ispezioni, i vetri delle finestre nel 74 per cento dei casi.
E veniamo alla pulizia. Bene la categoria P.Stop/Pit (80 per cento molto pulito; 13 per cento abbastanza pulito), mentre non puliti sono il 50 per cento dei bagni in muratura, il 46 per cento di quelli nei mercati, il 40 per cento delle toilette delle stazioni del Tpl. In sintesi, la valutazione sul decoro lascia a desiderare. Restano a galla i P.Stop: strutture pulite, nuove, ben vigilate, con dotazioni – per esempio – dello spray disinfettante che del pulsante di allarme in caso di difficoltà. Invece, “al bagno al Pit Fori Imperiali è apparsa necessaria una ristrutturazione integrale, per la vetustà delle strutture e delle dotazioni”.
Male i servizi delle stazioni del trasporto pubblico: scritte vandaliche e adesivi, trovati profilattici usati nel pavimento del bagno di Lodi (metro C), deiezioni sulle superfici verticali e sulle rubinetterie del bagno alla stazione Garbatella (metro B), rifiuti abbandonati nei lavandini a Piramide (metro B). A ciò si aggiungono casi di malfunzionamento delle rubinetterie, incrostazioni calcaree sui pavimenti in gomma, piastrelle rotte.
IL CONFRONTO CON ALTRE CITTÀ EUROPEE
Nelle conclusioni, viene indicato che è necessaria la pubblicazione di un elenco delle toilette pubbliche sul sito istituzionale e sui siti del turismo. Mentre il confronto con alcune città europee è pietoso: a Berlino ci sono oltre 300 servizi igienici gestiti dal Länd, “senza contare quelli nelle stazioni della metropolitana”. A Parigi la Ville ne cura 6153. Per la cronaca, chiude Acos, “successivamente alle ispezioni dell’Agenzia sono partiti i lavori di ammodernamento dei bagni della Ferrovia Roma-Civita Castellana-Viterbo, sono stati affidati i lavori per la fornitura di 10 bagni automatizzati in stazioni della metropolitana sprovviste (tra cui Ottaviano e Lepanto) ed è iniziato un dibattito, per lo più su stampa e social affinché il servizio possa essere implementato e migliorato. A gennaio 2023 è stato poi diramato il programma degli interventi essenziali e indifferibili da attuare per il Giubileo”.
di Claudio Bellumori