Da destra a sinistra: tutti contro la vignetta de Il Fatto

giovedì 20 aprile 2023


Da destra a sinistra: un coro unanime contro la vignetta del Fatto – incommentabile che allude con un tono da pettegolezzo becero al ministro dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida e alla moglie Arianna.

Il premier Giorgia Meloni incalza: “Quella ritratta nella vignetta è Arianna. Una persona che non ricopre incarichi pubblici, colpevole su tutto di essere mia sorella. Sbattuta in prima pagina con allusioni indegne, in sprezzo di qualsiasi rispetto verso una donna, una madre, una persona la cui vita viene usata e stracciata solo per attaccare un Governo considerato nemico. E il silenzio assordante su una cosa del genere, da parte di quelli che dalla mattina alla sera pretendono di farci la morale – insiste – dimostra plasticamente la malafede della quale siamo circondati.  Ma se qualcuno pensa di fermarci così, sbaglia di grosso. Più sono circondata da questa ferocia, più sono convinta di dover fare bene il mio lavoro. Con amore. La cattiveria senza limiti la lasciamo agli autoproclamatisi buoni”.

“La vignetta pubblicata oggi su Il Fatto Quotidiano – puntualizza il sottosegretario all’Interno, Emanuele Prisco – non è satira, è solo volgare e indecente offesa sul piano personale. Confidando che venga censurato da tutti un tale esempio di bassezza, perché in questo caso le posizioni politiche non c’entrano, desidero esprimere la mia solidarietà e vicinanza al ministro Lollobrigida e alla sua famiglia, vittime di questo ignobile dileggio”.

Pure Laura Ravetto, deputata della Lega e responsabile del dipartimento Pari opportunità del partito, dice la sua: “Solidarietà ad Arianna Meloni per la vignetta vergognosa e sessista del Fatto Quotidiano. Una vicenda inaccettabile di cui in passato, purtroppo, sono stata vittima anche io, a opera dello stesso vignettista, che ho provveduto a querelare, pur essendo ancora in attesa della fissazione dell’udienza. Vignetta che lede la dignità di una donna e di una madre, solo perché sorella del presidente del Consiglio. Mi aspetto una dura condanna anche da parte della sinistra, sempre pronta a farsi paladina dei diritti civili e umani. E questo in nome di tutte le donne”.

E solidarietà arriva anche dal Partito Democratico. Pina Picierno, vicepresidente del Parlamento europeo, sottolinea: “Esprimo la mia solidarietà alla premier Giorgia Meloni e a sua sorella Arianna per l’indecente vignetta pubblicata su Il Fatto Quotidiano. Trovo davvero grave che una donna, che non ricopre incarichi pubblici e che non ha alcuna responsabilità se non quella di chiamarsi Meloni di cognome, venga presa di mira con allusioni sessiste, sprezzanti e irrispettose. Non si può rimanere in silenzio di fronte a queste feroci oscenità”. La senatrice Pd, Simona Malpezzi, twitta: “La vignetta contro Arianna Meloni trasuda sessismo e volgarità. Questa non è satira. Sono anni luce lontana dalle sue idee ma le esprimo tutta la mia solidarietà perché il rispetto delle donne e della loro dignità è un fatto politico che ci riguarda tutti”. Cinguettio solidale pure da Michela Di Biase: “La vignetta del Fatto Quotidiano contro Arianna Meloni è vergognosa, sessista e misogina”.

La difesa d’ufficio sulla vignetta, manco a dirlo, porta la firma del dinamico duo Marco Travaglio-Giuseppe Conte. Il primo, direttore del Fatto, rivela all’Ansa: “Non posso passare il mio tempo a spiegare le battute a chi non le capisce”. Il secondo, avvocato del popolo e forse pure delle cause perse (e non è satira), nonché presidente del Movimento Cinque Stelle, si limita al seguente pensiero della buonanotte: “Francamente la critica, la satira può essere di buon gusto o cattivo gusto, rimane satira”. Non ci resta che piangere.


di Toni Forti