Pnrr, Zangrillo: “Modifiche a Piano entro la fine del mese”

mercoledì 19 aprile 2023


Paolo Zangrillo parla delle modifiche del Pnrr. “Ci siamo impegnati a concludere la fase di rivisitazione del Piano entro la fine del mese. Mancano due settimane, siamo al redde rationem finale. L’obiettivo è di rispettare l’impegno preso e chiudere tra dieci giorni. In ogni caso, non mi preoccuperei di qualche giorno in più o in meno, ma di un risultato che sia figlio di un’analisi seria”. In un’intervista a Repubblica, il ministro della Pubblica amministrazione conferma gli obiettivi del Governo. “Stiamo valutando, in accordo con l’Unione europea – aggiunge – l’opportunità di spostare alcune opere sui fondi per la coesione, che hanno tempi più dilatati rispetto al Pnrr”. Rispetto al ministero, “stiamo valutando l’opportunità di accelerare sulle semplificazioni. Entro il 2026 dobbiamo semplificare 600 procedure amministrative, con un primo target di 200 al 2024. Confermiamo gli obiettivi di quest’anno e ho dato mandato al mio team di anticipare a quest’anno le procedure di semplificazione dell’anno prossimo”.

“Con l’ultimo decreto della Pubblica amministrazione – ricorda il ministro – abbiamo autorizzato circa tremila assunzioni, di cui un migliaio proprio per dare sostegno alle amministrazioni che sono anche enti attuatori del Pnrr. Quest’anno, tra sostituzioni di turnover e assunzioni, faremo entrare quasi 170mila persone nella Pubblica amministrazione. Inoltre, stiamo pensando anche di rivedere la gestione dei concorsi, per renderli ancora più snelli”. Zangrillo sottolinea che “il contesto è profondamente cambiato rispetto a quando il Piano è stato ideato. Se da un lato questo governo non deve cadere nella tentazione di fare lo scaricabarile sui governi che ci hanno preceduto, dall’altra qualcun altro deve evitare di fare lo scaricabarile su di noi. Quando il Pnrr è stato scritto non c’erano la guerra in Ucraina e l’inflazione a doppia cifra. Per questo abbiamo convenuto di ripensare la governance, per una sorveglianza più stretta, e di fare un’analisi puntuale sull’effettiva realizzabilità di quanto era previsto nel Piano che abbiamo ereditato”.


di Redazione