Dalla Pisana il “sì” al termocombustore di Gualtieri

mercoledì 19 aprile 2023


Con la recente pubblicazione sul Bur della Regione Lazio del Documento di Economia e Finanza regionale (Defr) 2023-2025 arrivano buone notizie per Roberto Gualtieri e il Campidoglio.

Infatti a pagina 104, nel capitolo sull’ambiente, è scritto nero su bianco che “per migliorare la situazione generale nella gestione dei rifiuti sarà necessario un rafforzamento della raccolta differenziata particolarmente a Roma sull’esempio dei comuni più virtuosi del Lazio e la realizzazione, completamento ed efficientamento degli impianti di trattamento propedeutici alla filiera del recupero, riuso e riciclo ma soprattutto la realizzazione di linee di termocombustione per la chiusura del ciclo dei rifiuti regionali e in località idonee, non confliggenti con le vocazioni territoriali”.

Insomma un sostanziale “sì” della Regione al termovalorizzatore di Roma deciso da Gualtieri pur con le precisazioni – aumento della raccolta differenziata e verifica dell’impatto sul luogo scelto per la costruzione dell’impianto – che il neo presidente Rocca ha ripetuto più volte in campagna elettorale.

Una decisione programmatica che va nella direzione opposta a quella prevista nel vigente piano rifiuti, approvato dalla maggioranza giallo rossa della giunta Zingaretti che non prevede nuovi termovalorizzatori nel Lazio oltre quello di San Vittore.

La consigliere regionale Alessandra Zeppieri, del Polo progressista sinistra ecologista che ha sostenuto in campagna elettorale la candidata alla presidenza del Movimento 5 stelle, ha cercato con la presentazione di un paio di emendamenti al testo di modificare il provvedimento in particolare sulla questione del termovalorizzatore.

Per evitare la previsione dell’impianto ha in parte usato le stesse argomentazioni dell’ex assessore Valeriani: l’Europa non vuole, l’Europa sta limitando la termovalorizzazione.

Peccato che solo qualche giorno fa il commissario europeo per l’ambiente in visita a Roma ha dato il suo assenso all’impianto voluto da Gualtieri.

Ha inoltre spiegato che il territorio di Santa Palomba, luogo dove Ama ha comprato il terreno per la costruzione dell’impianto, non è adeguato all’insediamento dell’inceneritore, sia per le problematiche relative alla viabilità, ma anche per un problema legato all’approvigionamento di acqua per alimentare il sistema di raffreddamento, perché le falde acquifere della zona così come quelle del lago di Albano sono tutte in sofferenza e infine perché quel quadrante è all’interno del parco regionale dei Castelli romani e dell’Appia Antica.

Altro argomento usato dall’esponente del polo progressista è stato quello del piano regionale dei rifiuti in vigore che non prevede altri termovalorizzatori e quindi non si può prevedere nel Defr ciò che è in contrasto con il piano.

Il neo assessore al bilancio, Giancarlo Righini, ha avuto buon gioco a replicare spiegando che “la nomina a commissario di governo per l’emergenza rifiuti a Roma del sindaco Gualtieri ha sottratto questa competenza alla programmazione regionale” e quindi il Defr, in quanto strumento di programmazione regionale, non fa altro che recepire quanto stabilito dal commissario Gualtieri.

Vorrei solo chiarire che Gualtieri non è il commissario del governo per i rifiuti ma a lui, in quanto commissario per il giubileo, con norma di legge, è stata affidata la competenza legislativa della regione sul piano rifiuti di Roma. La competenza, in base all’articolo 122 della Costituzione, è stata sottratta alla regione che non si è opposta alla norma, anzi è stata ben contenta di liberarsi di quello che considerava un grande problema.

La norma ha assegnato al commissario anche pieni poteri per andare in deroga per la costruzione degli impianti dei rifiuti che servono a Roma.

Se a questo aggiungiamo la norma, inserita nell’ultimo collegato approvato nel novembre del 2022 dalla Pisana con il plauso anche dell’allora opposizione, che prevede il trasferimento delle competenze regionali sull’urbanistica e sulla Vas al Campidoglio, il quadro è chiaro. Gualtieri ha tutti gli strumenti per decidere e costruire il termovalorizzatore in autonomia senza chiedere il permesso ad altri.

Unico buco nella normativa, a mio modesto parere, è che questi poteri sono stati delegati a Gualtieri in quanto commissario per il giubileo e sindaco del Comune di Roma e non sindaco della città Metropolitana. Quindi questi poteri valgono solo sul territorio della città di Roma e non sull’intera provincia. Siccome il luogo scelto dove costruire il termovalorizzatore, Santa Palomba, confina con alcuni comuni della città metropolitana potrebbe servire anche il parere della Regione per una valutazione di impatto su un’area che va oltre il Comune di Roma.


di Donato Robilotta