mercoledì 19 aprile 2023
Su Francesco Lollobrigida sta adendo una grandinata di giudizi morali dopo quello che ha detto sulla “sostituzione etnica”, intervenendo ad un’assemblea sindacale. Quasi gli si dà del nostalgico nazista (“diggiamolo”, commenterebbe un suo collega). Basta guardare le foto che molti giornali hanno scelto per schiaffarlo in prima pagina con quella mano e quegli occhi, che non possono non ricordare le immagini del porco di Adolf Hitler quando agitava i comizi.
Ma il gagliardo ministro, biondo dagli occhi azzurri, al massimo di razza Arianna, ha soltanto riportato quanto è già stato scritto sul rapporto delle Nazioni Unite “World Population Prospects” e ampliamente spiegato in articoli pubblicati da prestigiosi quotidiani internazionali, riportati magistralmente da Giulio Meotti in un articolo titolato How Civilizations Will Be Decided e pubblicato in italiano da questo giornale.
In breve:
“Secondo l’Economist, più della metà dell’aumento della popolazione mondiale previsto entro il 2050 sarà concentrato in soli otto Paesi, principalmente in Africa: Congo, Egitto, Etiopia, India, Nigeria, Pakistan, Filippine e Tanzania. La Nigeria avrà più abitanti dell’Europa e degli Stati Uniti. In Europa, al ritmo in cui stanno andando le cose, la popolazione sarà dimezzata prima del 2070, con il continente a rischio di perdere 400 milioni di abitanti entro il 2100, ha rilevato James Pomeroy, un economista di Hsbc. La crescita della popolazione mondiale ha già raggiunto il suo tasso di natalità più basso dal 1950 e la popolazione europea continuerà a contrarsi fino alla fine del secolo, ha osservato il Financial Times, citando il rapporto delle Nazioni Unite “World Population Prospects”.
“(…) Nel 2021, la popolazione europea si è ridotta di 1,4 milioni, il calo più grande in qualsiasi continente da quando si registrano questi tassi nel 1950. Due terzi della popolazione mondiale vive in un Paese in cui il tasso di fecondità è inferiore al tasso di sostituzione di 2,1 figli per donna. (…) “in Italia, dove la popolazione in cinquant’anni si dimezzerà. Quest’anno in Italia andranno a scuola 121mila alunni in meno rispetto allo scorso anno, e 2.300 classi scompariranno. L’anno scorso c’erano 100mila studenti in meno e 196 scuole sono state chiuse. Nel 2020, 177 scuole sono state chiuse e 124 l’anno prima. Ogni anno l’Italia perde l’1-2 per cento dei suoi alunni. Da 7,4 milioni di studenti (ultimi dati disponibili: 2021), il numero presumibilmente scenderà entro il 2034 a 6 milioni in “ondate£ di 110-120 mila studenti in meno ogni anno. Secondo i dati diffusi dal ministero negli ultimi otto anni, sono state chiuse 1301 scuole, il 13,3 per cento dei 9.769 istituti scolastici che sono ancora attivi. Questa crisi non è una proiezione, sta accadendo proprio ora. Entro il 2050, il 60 per cento degli italiani non avrà fratelli, sorelle, cugini, zie o zii. La famiglia italiana, con il padre che versa il vino e la madre che serve la pasta a una tavola di nonni, nipoti e pronipoti, non ci sarà più, estinta come i dinosauri”.
Soluzione? Nessuna. Tantomeno quelle Finali. Come evocato da chi è in cerca di testi per il coro della parrocchia all’opposizione. Lollobrigida voleva porre l’accento sulla bomba demografica che, esplodendo, cambierà per sempre il volto dell’Europa, del mondo, così come lo abbiamo sempre conosciuto. Ma il ministro ha usato la parola “razza”, che non è presente in nessuno degli articoli citati, chiaro, perché non esiste, perché è un orrore dell’umanità, perché evocarla è un errore che non si deve commettere.
La razza non esiste. La parola va cancellata. Dalla bocca dei Lollobrigida e dall’articolo 3 della Costituzione italiana: “Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono uguali davanti alla legge senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali”.
La “razza” togliamola dalla Carta e poi dalla bocca. Ma non è che poi modificare la Costituzione farà scattare All'armi son fascisti?
di Costantino Pistilli