Giorgetti: “Rivedere l’intera materia degli incentivi edilizi”

giovedì 13 aprile 2023


“Il primo obiettivo è superare gradualmente alcune delle misure straordinarie attuate negli ultimi tre anni e individuare nuovi interventi sia per il sostegno ai soggetti più vulnerabili che per il rilancio dell’economia”. Giancarlo Giorgetti, ministro dell’Economia, lo scrive nel Def (Documento di Economia e Finanza). Inoltre, si sofferma sui bonus edilizi. Nello specifico, spiega Giorgetti, “la normalizzazione della politica di bilancio” passa pure dalla revisione degli incentivi (Superbonus e bonus facciate), che rappresentano un tiraggio “nettamente superiore alle stime”. A tal proposito, il Governo ha intenzione di “rivedere l’intera materia degli incentivi edilizi” combinando insieme efficientamento, sostenibilità della finanza pubblica ed equità distributiva.

Ovviamente non potevano mancare le previsioni di crescita: quelle rimarcate nel Def sono “di natura estremamente prudenziale, essendo finalizzate all’elaborazione di proiezioni di bilancio ispirate a cautela e affidabilità”. Allo stesso tempo, è “del tutto realistico puntare per i prossimi anni a un aumento del tasso di crescita del Pil e dell’occupazione che vada ben oltre le previsioni del Documento, lungo un sentiero di innovazione e investimento all’insegna della transizione ecologica e digitale e dello sviluppo delle infrastrutture per la trasmissione dell'energia pulita e la mobilità sostenibile”.

In più, “l’avvio del Pnrr ha risentito della complessità e dell’innovatività di alcuni progetti, dei rincari e della scarsità di componenti e materiali, nonché di lentezze burocratiche. Tuttavia, nuovi interventi sono stati recentemente attuati per riorganizzare la gestione del Pnrr e adeguare le procedure. Una volta perfezionata la revisione di alcune linee progettuali – insiste Giorgetti nella premessa del Def – vi sono tutte le condizioni per accelerare l’attuazione di riforme e investimenti, che produrranno non solo favorevoli impatti socioeconomici, ma innalzeranno anche il potenziale di crescita”.

Includendo, poi, le nuove misure per il contrasto al caro-energia anche nel secondo trimestre, “l’entità degli interventi di contrasto al caro energia per il 2023 risulta pari all’1,2 per cento del Pil”. Ovvero “oltre metà di tale importo è indirizzato a favore delle fasce più deboli della popolazione e delle imprese più esposte agli alti prezzi dell’energia, in linea con la raccomandazione del Consiglio europeo di privilegiare misure targeted”.


di Mimmo Fornari