Urso: “Transizione ecologica non è un pranzo di gala”

lunedì 3 aprile 2023


A proposito della transizione ecologica, Adolfo Urso cita Mao Tse-tung: “Non è un pranzo di gala”. In un’intervista al Messaggero, il ministro delle Imprese e il Made in Italy di Fratelli d’Italia, sostiene che “puntare tutti i gettoni sull’auto elettrica come chiede l’Ue significa, in un futuro non remoto, riaprire anche le miniere italiane per estrarre litio, cobalto, titanio”. Urso spera “che anche la sinistra italiana si ricreda. L’Italia è più forte in Europa perché porta le ragioni del lavoro e della impresa, della scienza e della ricerca. Lo abbiamo fatto con l’automotive, salvando il motore endotermico e quindi la filiera italiana orgoglio del Paese, lo faremo in ogni dossier europeo, dal packaging all’euro 7, dalle microplastiche all’ecodesign. Prevalga la ragione sull’ideologia”. L’auto elettrica è una sfida che l’Europa può vincere, afferma Urso: “Possiamo ancora farcela, ma dobbiamo recuperare clamorosi ritardi, se vogliamo evitare di passare dalla subordinazione alla Russia per energia fossile a quella ben peggiore della Cina sulla tecnologia green”. Urso, quindi, aggiunge: “La transizione ecologica non è un pranzo di gala nel Palazzo d’inverno con cibo sintetico. E non può essere affrontata con la mitologia del sistema sovietico in cui la scienza è sottomessa all’ideologia. È una grande rivoluzione industriale che ha costi e benefici, vincenti e perdenti”.

Urso sottolinea: “In questa fase il problema non era il combustibile, ma lasciare la strada aperta al motore endotermico. Il successo del governo è stato quello di far certificare questo: l’Italia ha aperto la strada e la Germania, che è altro Paese grande produttore di auto, ha posto lo stesso problema”, spiega Urso, che rivendica come vittoria italiana quella di lasciare in vita il motore endotermico per essere alimentato dal combustibile sintetico. “In questo modo le aziende possono programmare investimenti fino al 2026 anche su piattaforme endotermiche, anche se è chiaro a tutti che lo sviluppo su cui puntare in via principale è l’elettrico”.

In sostanza, il governo avrebbe conquistato tempo in vista del 2026 – data entro la quale il dossier ritornerà – perché “in vista di quella data “possiamo dimostrare che altri combustibili hanno effetti positivi: per fare biocombustibile bisognerà piantare un milione di alberi, che consumeranno anidride carbonica per quindici anni prima di diventare combustibile”.


di Redazione