Golar Tundra di Snam, la nave rigassificatrice delle polemiche

lunedì 20 marzo 2023


La Golar Tundra di Snam è arrivata stanotte nel porto di Piombino (Livorno). La nave rigassificatrice, dopo 26 giorni di navigazione da Singapore (via Suez), ha fatto il suo ingresso intorno alle 23 venendo posizionata alla banchina di attracco della darsena nord. Quattro rimorchiatori l’hanno trainata all’ormeggio con una manovra lenta e precisa dopo una sosta di attesa di circa quattro ore alla fonda nel Golfo di Follonica. È entrata di prua poi, a centro rada è stata fatta ruotare per portarla al punto di arrivo definitivo. La nave è lunga quasi 300 metri e alta 55 quindi per gestirne l’ingombro è servita un’operazione notturna. Si è agito quando il traffico dei traghetti si ferma fino all’alba dopo l’ultima corsa. L’arrivo della nave rigassificatrice a Piombino – e così l’altra simile prevista su Ravenna – affrancherà l’Italia da una significativa quota di dipendenza di importazione di metano dai gasdotti transazionali di terra, dalla Russia e anche dall’Azerbaigian. I gestori potranno rivolgersi al mercato di altri continenti (Africa, Americhe, pure Asia Oceania) e ovviare alle turbolenze geopolitiche che possono gravare sul trasporto di gas solo via terra.

La nave Fsru (rigassificatore galleggiante) di Piombino è accreditata di una capacità potenziale di trasformazione di gas liquido in 5 miliardi di metri cubi l’anno. Tuttavia, insieme alla Fsru che ci sarà a Ravenna si parla di ben 13 miliardi di metri cubi annui, un segnale forte nell’approvvigionamento e nella distribuzione di gas per l’Italia. La Golar Tundra non entra subito in funzione. Bisogna aspettare maggio, dicono le previsioni tecniche quando al cantiere di Snam visibile in lontananza, dalla parte opposta del porto commerciale saranno terminati gli allacci con il nuovo metanodotto di terra. La presenza della Golar Tundra ha già un forte valore simbolico. L’arrivo della nave rigassificatrice riaccende le polemiche tra il presidente della Regione Toscana Eugenio Giani e il sindaco di Piombino Francesco Ferrari

Giani, è intervenuto già ieri sera sul porto sottolineando l’importanza di questa tappa nell’ambito delle politiche energetiche nazionali e rilanciando il tema delle compensazioni per Piombino, secondo polo siderurgico italiano, città che ha manifestato dissenso per esser stata scelta. Sulle divergenze col Comune di Piombino e il sindaco Francesco Ferrari, oltre ai comitati degli abitanti, Giani ha detto che siccome “ora c’è la nave ci si renderà conto che si deve lavorare finalmente ai vantaggi per la popolazione”. Giani ha “invitato soprattutto le autorità di Piombino a sedersi con me, con il ministro e le autorità del governo per poter indicare le opere complementari” compensative per Piombino, ma su quando vedrà il sindaco ha detto: “Mi cercherà lui”.

Ferrari va allo scontro: “Che il presidente Giani, nonché commissario straordinario per l’opera, affermi pubblicamente che a prescindere dalla risposta del tribunale, essendo la nave in funzione quando arriverà la sentenza, continuerà a operare, non è solamente falso ma anche offensivo nei confronti della città. I tanti dubbi che il Comune ha sollevato in merito alla sicurezza dell’impianto non sono stati chiariti, l’Aia non è ancora stata concessa, nonostante i tutto apposto di Giani, e manca ancora il parere definitivo del Comitato tecnico regionale. Tutte circostanze che fanno sì che quella nave non possa entrare in funzione”.

“Giani ha firmato la terza proroga a Snam che, con la nave in porto, ancora non ha presentato il progetto per l’impianto offshore che dovrà essere pronto dopo i tre anni a Piombino. La partita – afferma il sindaco di Piombino – è ancora sul tavolo e la passerella del commissario di questi giorni non è certamente servita a rassicurare i cittadini”. “Le immagini della Golar Tundra che entra nel nostro porto – ha detto Ferrari – sono state senza dubbio d’impatto e capisco chi, guardandole, si è sentito scoraggiato e ha pensato che la vicenda ormai sia conclusa, che l’arrivo della nave abbia messo la parola fine alle speranze di rilancio di Piombino”, “ma non è così”.

Ma Giani tira dritto: “La nave Golar Tundra, per me è la nave della libertà, perché diventiamo autosufficienti senza nessun condizionamento da parte di situazioni geopolitiche o determinate da guerre”.

Ma infiammano le proteste. Un flash mob ha coinvolto una cinquantina di persone che hanno fatto una marcia dalla stazione ferroviaria alla stazione marittima, poco più di un chilometro di strada, per ribadire la contrarietà all’impianto di rigassificazione. Nel corso dei mesi sono state decine le manifestazioni pubbliche, con cortei, raduni, sit in, una settantina con questa di stamani secondo alcune stime raccolte a Piombino. 


di Redazione