Santori chi? Parapiglia tra le Sardine

giovedì 2 marzo 2023


Quasi un anno fa la sardina Mattia Santori raccontava di due cani che scappavano al loro padrone, entravano in un recinto e attaccavano una coppia di oche che per ovvi motivi, senza stare a scomodare Charles Darwin, avevano la peggio. Adesso, a seguito della vittoria alle primarie piddine da parte Elly Schlein, l’enfant prodige di non si sa cosa torna a parlare di fughe. Ma stavolta gli animali sono fuori contesto.

Nel mirino, infatti, finisce Beppe Fioroni, uno dei fondatori del Partito Democratico, il quale dopo il successo della Schlein sbotta: È un Pd distinto e distante da quello che avevamo fondato, che metteva insieme culture politiche diverse dalla sinistra al centro, con i cattolici democratici, i popolari e la Margherita. Oggi, legittimamente, diventa un partito di sinistra che nulla a che fare con la nostra storia, con i nostri valori e la nostra tradizione. Per questo abbiamo dato vita ad un nuovo network dei cattolici e democratici Piattaforma popolare-Tempi nuovi per farla diventare la casa di tutti quei popolari e cattolici che sono stati marginalizzati e allontanati”.

Mattia Santori, ovvero colui che sogna “il primo stadio del frisbee a Bologna”, città dove è consigliere comunale in quota democrat con delega al Turismo e allo Sport, dice “per un Fioroni che se ne va penso che avremo 100 nuovi entranti” nel Pd.

Non mancano le reazioni, dimostrando che di crepe ce ne sono. “Non condivido per niente le ragioni che hanno portato Beppe Fioroni a lasciare il Pd. Per niente. Ma penso – spiega il dem Filippo Sensi – che le argomentazioni di Mattia Santori su questo addio mancano di rispetto al partito e ai valori della comunità che rappresenta, prima ancora che a Fioroni”.

Interessante è anche la battuta di Jasmine Cristallo, una delle anime storiche delle Sardine, che ad Agorà sottolinea: “Non condivido le sue parole, penso che sia giusto dire che quando qualcuno va via dispiace sempre. Vedo un atteggiamento respingente, che non è possibile avere in questa fase così delicata”. Insomma: il fascismo no, ma nemmeno lo sfascismo. E che diamine!

E Fioroni? A un Giorno da Pecora, su Rai Radio 1, replica: “E chi è Santori? L’importante è che io non faccia parte di un partito che non mi vuole, gli auguro di vederne arrivare anche mille”. Oppure uno, meglio nessuno.


di Toni Forti