Fuga dal Pd: Renzi alla finestra

martedì 28 febbraio 2023


Rottamati, rottamatori e possibili demolitori. La vittoria alle primarie del Partito Democratico da parte di Elly Schlein, come già ampiamente detto, sposta l’asse dem a sinistra (strizzando l’occhio al Movimento Cinque Stelle), con buona pace dell’area riformista e di quella centrista. Questa situazione potrebbe aprire scenari nuovi sul fronte del Terzo Polo. E Matteo Renzi, dalla finestra, è uno spettatore interessato dell’inattesa (?) piega degli eventi. Sicuramente è ancora presto per parlare di praterie da colmare, ma certamente il quadro politico propone nuovi spunti sul fronte delle alleanze.

“Il Pd diventa un partito di sinistra-sinistra che compete direttamente con il Movimento Cinque Stelle e assorbe i partitini di sinistra radicale – sostiene l’ex premier nella sua Enews – non si tratta di esprimere un giudizio di merito, dire se si è d’accordo o meno: è un dato di fatto che la vittoria di Schlein cambia la pelle del Pd”.

E ancora: “Ragazzi devo essere sincero: io sono entusiasta. Perché si compie un passaggio fondamentale per la costruzione del nuovo progetto. Vengono giù – all’improvviso, tutti insieme – gli alibi di chi ancora pensava di poter coltivare il riformismo dentro il Pd. Questo significa che adesso parte la campagna acquisti come sintetizzano i giornali? Macché! Anzi, è vero il contrario. Vedrete che, specie all’inizio, in tanti proveranno a serrare le fila dei gruppi dirigenti. Non aspettatevi un esodo, non aspettatevi una campagna acquisti. Non puntiamo all’esodo dei dirigenti nel 2023, ma all’esodo degli elettori nel 2024”.

Matteo Renzi è l’ultimo a parlare. Ma il concetto è già chiaro da qualche ora: “Calenda ha proposto di accelerare sui tempi e noi abbiamo detto che ci stiamo. Dunque, lavoreremo su simbolo, manifesto, nome, adesioni in un percorso democratico e affascinante. Le porte sono aperte”.

Chi vivrà, vedrà.


di Toni Forti