Superbonus: le ipotesi in campo

martedì 21 febbraio 2023


Una giornata di confronti è stata quella vissuta ieri. Governo, associazioni di categoria, delle imprese, dei costruttori, delle banche hanno fatto il punto a seguito dell’approvazione del decreto sul Superbonus, che in sostanza ha cambiato le regole sulla cessione del credito. Giancarlo Giorgetti, ministro dell’Economia, ha fatto sapere della volontà di intervenire attraverso gli istituti di credito con il meccanismo della compensazione con gli F24.

“Partendo dal decreto approvato il 16 febbraio, il Governo ribadisce il suo impegno a trovare le soluzioni più adeguate per quelle imprese del settore edilizio che hanno agito correttamente nel rispetto delle norme” è quanto riportato da una nota di Palazzo Chigi. Che ribadisce come la situazione dei cosiddetti crediti incagliati (vale a dire i crediti maturati e che il sistema bancario ha difficoltà ad assorbire) “verrà esaminata al più presto in un tavolo tecnico, al quale saranno presenti i rappresentanti delle associazioni di categoria. Nel tavolo tecnico saranno individuate norme transitorie, al fine di fornire soluzioni nel passaggio dal regime antecedente al decreto a quello attuale, tenendo conto della situazione delle imprese di piccole dimensioni e di quelle che operano nelle zone di ricostruzione post-sisma”.

Giorgio Spaziani Testa, presidente di Confedilizia, al termine dell’incontro spiega: “Abbiamo chiesto al Governo di risolvere, anzitutto, la questione dei crediti incagliati, che sta creando enormi problemi ai proprietari di casa, e su questo aspetto le indicazioni del ministro Giorgetti sono state confortanti. Abbiamo poi formulato alcune proposte per attenuare nella fase transitoria gli effetti del decreto di giovedì scorso – spostando al 30 aprile la data di inizio del divieto di utilizzo della cessione del credito e dello sconto in fattura – nonché per scongiurare l’eliminazione totale del sistema della cessione del credito, mantenendolo ad esempio per gli interventi antisismici e per quelli di eliminazione delle barriere architettoniche. Abbiamo, infine, suggerito di introdurre la possibilità per il beneficiario di trasformare la detrazione fiscale in credito d’imposta, nonché di utilizzare nelle annualità successive le detrazioni non godute nell’anno di riferimento”.

Tra i commenti c’è quello di Massimiliano Fedriga, presidente del Friuli-Venezia Giulia, il quale rimarca la disponibilità da parte della sua Regione ad acquisire i crediti a sostegno delle famiglie “però – prosegue – penso che il Governo faccia bene ad avere un riordino chiaro, perché altrimenti rischiamo di non aiutare i cittadini che hanno bisogno e di creare il caos... In realtà, con il decreto si prevede che per il pregresso, con l’articolo 1 comma 2, non ci sia più il penale e la riscossione del credito alle banche, che quindi saranno maggiormente incentivate a proseguire con l’acquisto dei crediti. In prospettiva, c’è la detrazione quinquennale e penso che ci saranno ulteriori miglioramenti del decreto durante la discussione in Aula, che vada a considerare chi non ha una capienza sufficiente per la detrazione. Mi sembra che si stia cercando di dare un ordine a un caos che si era creato”.

Insomma, le idee in essere sembrano muoversi verso le compensazioni tramite i modelli F24 presentati in banca, mettendo così in secondo piano l’idea della cartolarizzazione. Da qui in avanti, per la cronaca, ci sarà la necessità di effettuare le dovute valutazioni. Ora il campo di gioco si sposta in Parlamento, con il decreto che avvia l’esame giovedì in commissione Finanze alla Camera. Le minoranze già affermano che daranno battaglia. Non solo: l’Eurostat e l’Istat, come sottolineato dalla Commissione Ue, “decideranno insieme” come considerare i crediti messi a regime dal Superbonus nel calcolo del deficit.


di Mimmo Fornari