Pd, Bonaccini-Schlein: stasera il confronto a Sky Tg24

lunedì 20 febbraio 2023


Stefano Bonaccini ed Elly Schlein si sfideranno alle primarie del Partito democratico del 26 febbraio. I due contendenti hanno davanti un’ultima settimana di incontri e scontri. A partire da quello di stasera, alle 20.30, in diretta televisiva su Sky Tg24. Convinti gli iscritti, restano da persuadere gli elettori di centrosinistra, chiamati a esprimere l’ultima parola nei gazebo, dove potranno votare anche i non iscritti. E i due ex colleghi non hanno perso tempo, lanciandosi in corsa sulle strade e nelle piazze del Meridione. I dati del voto nei circoli Pd sono definitivi. Nella corsa alla segreteria del Pd, conduce Stefano Bonaccini, con il 52,87 per cento con 79.787 voti. Segue Elly Schlein al 34,88 per cento, con 52.637 voti. Sono staccatissimi Gianni Cuperlo, con il 7,96 per cento, pari a 12.008 voti e Paola De Micheli al 4,29 per cento, con 6.475 voti. Lo rende noto la Commissione nazionale per il congresso dem. I congressi nei circoli si sono svolti dal 3 al 19 febbraio. Hanno votato 151.530 iscritti. Nella sua partita fuori casa, sono arrivati gli assist del sindaco Roberto Gualtieri e di un dem di peso come Claudio Mancini. Mentre Schlein ha riempito Piazza Testaccio, mostrando un radicamento più che consolidato.

A Campobasso, per Schlein, è sceso in campo anche Articolo uno con il suo segretario regionale. Ma è la Puglia il terreno conteso, con i due candidati che la attraversano senza mai incontrarsi. Da Taranto Bonaccini rilancia il suo attacco alla sfidante, già affidato alle colonne del Corriere della sera. “Più o meno tutti quelli che hanno guidato il partito in questi anni sostengono Elly”, dice. “Legittimo”, o meglio “fisiologico”, per il presidente emiliano, che avverte: “hanno capito perfettamente che se vinco e divento segretario, noi facciamo un nuovo gruppo dirigente”.
Schlein aveva già consolidato la controffensiva: “Essere amministratori non è una linea politica”. E da Foggia rilancia, dichiarandosi “assolutamente” convinta di poter battere Bonaccini. La candidata punta su “una larga partecipazione” degli elettori ai gazebo e le piazze gremite degli ultimi giorni sono di certo incoraggianti. Il primo classificato, invece, spera di poter confermare alle primarie il risultato ottenuto nei circoli. Nella storia del Pd è sempre andata così. Ma qui siamo solo alla prima pagina di un nuovo capitolo tutto da scrivere. “Passerò questo tempo – ha spiegato Bonaccini – cercando di continuare a girare l’Italia. Ho visitato più di 150 comuni, domani mattina sarò al mercato di Cuneo e poi a Genova e La Spezia. Girerò fino all’ultimo giorno come immagino farà Elly Schlein: abbiamo il dovere di mobilitare più gente possibile. Anzi, lanciamo un appello: tutti quelli che pensano che il Partito democratico possa essere rilanciato e rigenerato e pensano che sia il perno del centrosinistra e del suo futuro e che sia la principale alternativa a questo Governo delle destre, vengano a votare”. Il senatore dem Francesco Boccia, a Radio Immagina, parla delle “due linee politiche alternative” fra Bonaccini e Schlein. “Elly – sottolinea Boccia – pone al centro la lotta alle disuguaglianze e dice che” serve “il superamento del Jobs Act, che è stato un errore. Elly era in piazza con la Cgil quando gran parte del gruppo dirigente votò il Jobs Act e oggi gran parte del gruppo dirigente è legittimamente attorno a Bonaccini”.

Pina Picierno replica a Boccia. La vicepresidente del Parlamento europeo, che corre in tandem con Bonaccini, esterna tutta il proprio nervosismo. “Faccio appello – dice – a Elly Schlein: si eviti di rendere ridicolo il dibattito intorno alle primarie. La nostra è una festa di democrazia ed è un segnale di un partito vivo che si confronta per crescere. I tentativi di attaccare strumentalmente la mozione Bonaccini sono sbagliati: l’ultima sortita di Francesco Boccia sul Jobs Act e il tentativo di affermare che coloro che votarono a favore sono tutti da una sola parte, per esempio, è davvero maldestra”. Picierno sottolinea: “Tutti sanno che da Andrea Orlando a Chiara Gribaudo fino a Chiara Braga, Roberto Morassut e al responsabile del programma della mozione Schlein, Antonio Misiani, passando per Nico Stumpo fino al segretario di Articolo uno, Roberto Speranza, tutti, compattamente, votarono a favore del provvedimento. Possiamo e dobbiamo riflettere su cosa non ha funzionato di quella riforma, sulle cose da cambiare, ma non è accettabile questa caricatura per cui il mondo dem sarebbe diviso in buoni e cattivi perché offusca un dibattito che dovrebbe indicare strade nuove. Faccio appello a Elly Schlein – chiosa Picierno – che dimostra più equilibrio di alcuni dei suoi sostenitori, riporti la discussione nei toni corretti. L’avversario è sempre la destra, non i compagni di partito”.

Proprio l’ex ministro dem Andrea Orlando, in un’intervista alla Stampa, critica apertamente il governatore dell’Emilia-Romagna. “Bonaccini? Credo – attacca – che chi si candida alla segreteria Pd dovrebbe far capire cosa vuole fare. E comunque bisognerebbe avere almeno rispetto per la verità, se non verso i propri compagni di partito per i quali si mostra meno fair play che verso Giorgia Meloni. Le scelte di questi anni, il governo Conte II, il sostegno a Draghi, la rottura con il M5s alle elezioni, sono state prese in modo pressoché unanime. È ingeneroso, o almeno contraddittorio con quanto sostenuto, il giudizio sui governi ai quali abbiamo partecipato. Dovremmo pesare di più le parole riguardo a passaggi così drammatici per la vita del Paese come la pandemia o il rischio del collasso economico. Rischi evitati grazie a uno sforzo di tutto il Pd, che vedo liquidato con qualche battuta populista. Il metro usato è: le colpe sono di chi non mi sostiene. Così si fanno liste di proscrizione, non analisi politiche utili. Sono amareggiato, anche perché molti di quelli che usano questi argomenti o non si dissociano, facevano parte di quei governi o formulavano giudizi persino eccessivamente lusinghieri”. 


di Mino Tebaldi