Schillaci: “Rammarico che sui media finisca spesso solo malasanità”

lunedì 20 febbraio 2023


Orazio Schillaci auspica un ritorno al “miglior servizio sanitario pubblico”. Il ministro della Salute interviene a margine delle celebrazioni per la III Giornata nazionale del personale sanitario, sociosanitario, socioassistenziale e del volontariato, in corso a Roma. “Devo dire con rammarico – lamenta Schillaci – che spesso sui giornali e in televisione finisce solo la malasanità, ma c’è tanta buona sanità, nonostante i fondi siano sempre inferiori alle medie europee. Questo testimonia il fatto che era e spero torni a essere il miglior servizio sanitario pubblico”. Per il ministro, “le criticità emerse in pandemia sono state tante e soprattutto legate alla sanità territoriale, ed è quello sui cui stiamo soprattutto lavorando. Credo con i fondi del Pnrr troveremo soluzioni per questo problema annoso del nostro sistema sanitario nazionale”.

Quanto al progetto di riforma sull’autonomia differenziata, sottolinea: “La Sanità è per gran parte regionale dal 2001. Sono perciò 22 anni che la sanità è affidata alle Regioni con un’offerta variabile da Regione a Regione. Credo che il tema dell’autonomia differenziata sia importante, ma credo che si debba riconoscere al ministero un ruolo guida. Per fa sì che chi lavora bene continui a lavorare bene, e chi non lavora bene possa trovare nel ministero una guida per risolvere i problemi nell’interesse dei cittadini”. Alla Sanità, precisa Schillaci, “abbiamo destinato 128 miliardi, una cifra che mai è stata distribuita al servizio sanitario e io per primo mi auguro che possano esserci altre risorse. È chiaro, però, che sia necessario trovare un modello virtuoso che tenga conto di tanti fattori”.

Schillaci ricorda che “oggi è una giornata particolare. Proprio il 20 febbraio di tre anni fa veniva scoperto il primo caso di Covid-19 in Italia, all’ospedale Civico di Codogno. Fu il momento della paura, l’inizio della pandemia che vide in prima linea i professionisti sanitari e sociosanitari, il personale socioassistenziale insieme al mondo del volontariato alle prese con un nemico terribile, sconosciuto, che ha causato purtroppo anche molte perdite tra le donne e gli uomini impegnati a combattere quella che è stata definita una vera e propria guerra. Donne e uomini che hanno saputo dimostrare tutta la loro professionalità e dedizione fino allo sfinimento, fino al sacrificio della vita, garantendo la tenuta del nostro servizio sanitario nazionale”.

Schillaci affronta anche il tema degli albi professionali. “Sono oltre un milione e mezzo gli iscritti. Di questi più di un milione e duecentomila sono attivi sul mercato del lavoro. Il capitale umano è la leva principale dei servizi sanitari” ed è essenziale “per la piena tutela del diritto fondamentale alla salute, sancito dalla nostra Costituzione”. La carenza di personale “rappresenta, da anni, un’emergenza nazionale e sono convinto che dobbiamo affrontarla”. “Una mia priorità” è “riconoscere i meriti e l’importanza degli operatori sanitari e sociosanitari vuol dire attivarsi per valorizzare al meglio la loro professionalità”. “Ho assunto l’impegno, in questo mandato, di procedere a una rivalutazione del trattamento economico di chi ogni giorno è impegnato nel servizio sanitario pubblico”. “Accanto al giusto riconoscimento sul piano economico, è importante investire anche in termini di formazione e di sviluppo delle competenze, sia specialistiche, che trasversali, legate a nuovi modelli di organizzazione”. Ecco perché “occorre aumentare il numero di iscritti nelle università e colmare la carenza di figure specialistiche”.

Schillaci considera “indifferibile mettere in atto tutte le iniziative necessarie a tutelare l’incolumità del personale sanitario e sociosanitario, alla luce degli episodi di aggressione fisica e verbale che si ripetono con sconcertante frequenza, in particolare contro le donne. Mi sono attivato per efficientare le attività di monitoraggio e prevenzione dell’Osservatorio nazionale sulla sicurezza degli esercenti le professioni sanitarie e sociosanitari. A breve partirà anche il tavolo dedicato ai pronto soccorso, dove si verificano con più frequenza i casi di aggressione”. L’Osservatorio, ha sottolineato Schillaci, “sta concludendo i lavori di redazione della Relazione annuale che sarà inviata al Parlamento entro il 31 marzo e ha sottoposto alla mia attenzione le principali problematiche: dalla raccolta dei dati per un monitoraggio puntuale del fenomeno delle aggressioni, anche attraverso una più stretta collaborazione con le regioni, alle campagne di sensibilizzazione rivolte ai cittadini per una maggiore consapevolezza del rapporto di fiducia, sino alla formazione per il personale sanitario e sociosanitario”. Secondo Schillaci, “occorre accelerare la riorganizzazione di una sanità pubblica, con al centro la persona e con una assistenza territoriale più forte. A tal fine, è prioritario valorizzare il ruolo di tutte le professionalità sanitarie, sociosanitarie e socioassistenziali impegnati sul territorio per raggiungere l’obiettivo di una appropriata presa in carico dei bisogni di salute di tutti i cittadini”.


di Lia Faldini