Un’Europa senza futuro

lunedì 13 febbraio 2023


È legittima l’irritazione della premier Giorgia Meloni con il presidente francese, per lo sgarbo istituzionale perpetrato con la riunione tra Emmanuel Macron, Olaf Scholz e il presidente ucraino Volodymyr Zelensky. È stata anche troppo diplomatica affermando che così come è stata organizzata la riunione è stata quantomeno “inopportuna”. Perfino Zelensky, si è reso conto del fatto che l’incontro a tre è stato un affronto non solo all’Italia ma anche agli altri Paesi europei che stanno spendendo risorse economiche e consensi dei loro cittadini per sostenere sine die la guerra in Ucraina.  Siamo stati facili profeti quando abbiamo scritto, da questo quotidiano, che il governo di centrodestra avrebbe avuto contro le istituzioni dell’Unione europea. Dal 2011, ultimo governo politico in Italia, la diarchia franco-tedesca decideva gli esecutivi in Italia. I governi erano, di fatto, eterodiretti da Bruxelles con il concorso in Italia dei presidenti della Repubblica che si sono succeduti. Esecutivi tecnici, che si facevano dettare l’agenda dalla nomenklatura europea alleata dell’asservita sinistra italiana.

Il Partito democratico, grazie al supporto degli inquilini del Quirinale e l’appoggio delle cancellerie europee governava il Paese senza mai vincere le elezioni. Praticamente una tecnocrazia mandataria degli interessi dei loro mandanti: tedeschi e francesi. In Italia governavano dei viceré in rappresentanza del sovrano.  Un governo in Italia politicamente forte, con un chiaro mandato popolare ottenuto alle elezioni politiche, è inaccettabile per Emmanuel Macron e Olaf Scholz. Non sono più in grado di condizionare le scelte politiche di un governo politico non più suddito di Germania e Francia che rivendicano il ruolo guida dell’Europa senza che gli altri membri dell’Unione europea glielo abbiano riconosciuto. Decidono, loro sponte, i ruoli e le regole che valgono per gli altri. Ovviamente decisioni che tutelano i loro egoistici interessi anche se in danno degli altri Paesi. Adesso la Germania ha bisogno di edulcorare il divieto, vigente nell’Unione, degli aiuti di Stato e state certi che sarà concesso. L’Italia è uno dei Paesi fondatori e non può e non deve accettare imposizioni dal presidente francese e dal cancelliere tedesco. L’opposizione interna, dichiaratamente antitaliana, si schiera contro il nostro governo anche quando è evidente la volontà di danneggiare la nostra nazione. Fortunatamente gli italiani sanno valutare anche con il voto, chi a buon diritto, rivendica il ruolo che gli compete in Europa e chi come la sinistra gioca contro l’Italia. Se non cambiano le cose e in fretta questa Unione europea non ha futuro!


di Antonio Giuseppe Di Natale