Bonaccini vede il Nazareno

giovedì 9 febbraio 2023


Stefano Bonaccini è forte di un vantaggio di 12 punti su Elly Schlein, anche se quest’ultima confida nella possibilità di ribaltare la situazione, specie col voto ai gazebo.

La diffusione ufficiale dei primi dati sui voti nei circoli per la scelta del segretario del Partito democratico ha rivitalizzato il dibattito e infiammato le previsioni: non sono mancate le schermaglie e perfino – fatto finora inusuale – accuse reciproche. Il voto degli iscritti si chiuderà domenica (proseguirà fino al 19 solo nel Lazio e in Lombardia, per la concomitanza delle Regionali): i primi due classificati fra i quattro in corsa – oltre a Bonaccini e Schlein ci sono Gianni Cuperlo e Paola De Micheli – il 26 febbraio si sfideranno alle primarie, che saranno aperte anche a chi non ha la tessera del Pd. Gli ultimi dati diffusi dal Nazareno vedono Bonaccini al 48,8 per cento, Schlein al 36,94 per cento, Cuperlo all’8,41 per cento e De Micheli al 5,85 per cento.

“Sono soddisfatto dai numeri che leggo – ha commentato Bonaccini – mi pare che ci sia un distacco di oltre 10 punti. In Emilia-Romagna siamo addirittura al doppio dei voti”.

Un’attestazione di sicurezza che però non sembra convincere la squadra di Schlein: “Nessuno si aspettava uno scarto così ridotto nel voto dei circoli e pensare che qualcuno qualche settimana fa parlava di cappotto”, ha ribattuto la responsabile dei comitati per Elly Schlein, Chiara Gribaudo, che ricorda quando, il 22 gennaio, un sondaggio di Euromedia dava Bonaccini oltre il 50 per cento e Schlein sotto il 20 per cento. “La partita è apertissima – ha aggiunto Gribaudo – Ai gazebo Schlein può fare l’exploit”.

Il tasto primarie è quello che più infiamma. “Vuol dire che hanno cambiato idea – ha risposto al veleno Alessandro Alfieri, che è in squadra con Bonaccini – perché la maggior parte della classe dirigente che ha guidato il partito a livello nazionale appoggia Elly Schlein e sono gli stessi che volevano limitare le primarie o addirittura toglierle del tutto per eleggere il segretario con i soli iscritti”.

Ecco, più del tasto primarie, a infiammare è l’accusa di rappresentare il vecchio establishment del Pd: “Schlein – è la risposta di Boccia – Non ha mai avuto responsabilità di partito e rappresenta una nuova e bella generazione. Dall’altra parte c’è un fritto misto che mette dentro tutto e il contrario di tutto da Giarrusso a Onorato”. Rimproveri a parte, Alfieri si dice comunque fiducioso: “Un distacco del 12 per cento è già molto ampio, più ampio del distacco con cui Renzi vinse contro Cuperlo e Zingaretti vinse con Martina. Mediamente i congressi sono partiti dai circoli più favorevoli a Schlein, quelli favorevoli a Stefano devono ancora tenersi, il divario aumenterà sicuramente”.

Anche per Dario Nardella “il vantaggio di Bonaccini è ampio e solido e si sta consolidando”. È una guerra di narrazioni: “A spingere Schlein c’è il vento dell’entusiasmo e del cambiamento. Il clima è molto positivo – conclude il deputato Marco Furfaro, portavoce nazionale della mozione Schlein – Il risultato dei circoli sarà un’ulteriore spinta per le primarie aperte che saranno evidentemente un’altra storia”.


di Redazione