Carenza di medicinali, è l’ora di fare rete

sabato 21 gennaio 2023


Partecipazione, condivisione dei dati e delle informazioni e concretezza in una visione di sistema. Questi, in sostanza, i principi richiamati dalle associazioni dei distributori intermedi  Adf e Federfarma Servizi – che hanno partecipato alla seconda riunione del tavolo di lavoro istituito dal ministro della Salute Orazio Schillaci e dal sottosegretario Marcello Gemmato per rispondere alle carenze ed indisponibilità di medicinali in corso in Italia (fenomeno in atto anche negli altri Paesi europei), e che intende affrontare in maniera completa il tema della fornitura dei farmaci.

“Proficuo e articolato – hanno detto i diretti interessati – è stato il confronto del Ministero della Salute con le sigle della filiera del farmaco, Nas, Mmg e con la partecipazione dell’Aifa. Le due sigle nazionali della distribuzione intermedia sono certe che, grazie alla partecipazione di tutti gli operatori interessati si potrà analizzare concretamente il fenomeno dei farmaci mancanti, valutandone oggettivamente le caratteristiche e le cause, senza inutili allarmismi mediatici”.

Nel dettaglio, Adf e Federfarma Servizi “hanno congiuntamente proposto di istituire un unico ed efficace sistema di allerta preventiva da azionare quando i distributori rilevino reiterate situazioni di mancate consegne da parte dei produttori. La priorità delle due sigle nazionali è individuare un meccanismo che garantisca una equa ripartizione nella fornitura dei farmaci, così che i distributori intermedi, quali anello centrale della filiera, possano svolgere il loro servizio pubblico a supporto essenziale delle farmacie e a tutela della salute dei cittadini. Nondimeno, i distributori intermedi esprimono apprezzamento per l’annuncio del ministro Schillaci in Commissione Affari sociali di iniziative definite di concerto con tutti gli altri attori”.

Le due sigle della distribuzione intermedia italiana, infine, “sono convinte che, anche al tavolo ministeriale, la cooperazione tra tutti i rappresentanti del sistema-salute rappresenti l’approccio corretto per definire, promuovere ed attuare ogni iniziativa funzionale a garantire l’accesso ai farmaci, tenendo in considerazione la sostenibilità della produzione, distribuzione e dispensazione del bene-farmaco in un momento di crisi dei costi indotti dalla tensione internazionale”. Questo insomma il quadro, mentre in settimana il ministro Schillaci ha notato: “Dei 3mila farmaci presenti nella lista Aifa dei carenti, circa 300 sono privi di equivalenti e quindi inseriti nella lista dei prodotti importabili su richiesta delle strutture sanitarie. Invece, non sostituiti da altri farmaci alternativi, di fatto sono meno di 30 specialità, di cui peraltro non si discorre in questi giorni sui media”.


di Redazione