venerdì 20 gennaio 2023
Sono vent’anni e più che l’Associazione Amici del Garofano Rosso e la Fondazione Craxi organizzano il viaggio ad Hammamet, sia per ricordare Bettino Craxi, ma anche per ribadire che non si è fatta luce sul quel tragico periodo che ha cambiato la storia dell’Italia. Questo non è un gesto di nostalgici, ma di ferventi democratici italiani, socialisti e non, consapevoli del fatto che senza verità non c’è giustizia, e senza giustizia non c’è democrazia. Il futuro del Paese e della democrazia può essere solido solo se fonda le sue radici nella verità e nella giustizia. Se qualcuno avesse dubitato che “Mani pulite” fosse una operazione golpista postmoderna, le dichiarazioni di Luca Palamara sul ruolo politico che ha svolto e svolge parte della magistratura (dunque, eversiva perché anticostituzionale) è solo ingenuo o in malafede.
Dopo “Mani pulite” il Paese è entrato in un tunnel vorticoso che, oltre a far emergere populismo e demagogia, ha determinato una crisi di instabilità istituzionale e una crisi economica nazionale che sta impoverendo il Paese. È evidente che l’obbiettivo non era solo fare fuori Craxi, ma ciò che lui e gli altri esponenti della “Prima Repubblica” rappresentavano: cioè la Politica, nel suo senso più nobile del termine. Con “Mani pulite” vince l’antipolitica, non a caso sono trent’anni che questo Paese non ha più una politica estera, né investimenti in infrastrutture, politiche industriali ed energetiche, trent’anni di depauperamento della ricchezza degli italiani, blocco dell’ascensore sociale, blocco del processo di integrazione europea che fa sì che l’Europa non risponda ai popoli, ma alle lobby (il Qatargate ne è la conferma). Di questo, ovviamente, sono responsabili gli italiani manipolati e i poteri forti e parassitari con il coinvolgimento oltre dei pm, anche degli ex comunisti, che per salvarsi hanno preferito la via giudiziaria, abdicando alla democrazia e al loro ruolo sociale.
In questi giorni il Pd sta affrontando una caotica campagna congressuale, ci sono varie ipotesi e vari temi a confronto, ma manca il tema principale che ha due risvolti:
1) il socialismo democratico e il comunismo:
2) l’assunzione di responsabilità politica della stagione di “Mani pulite”.
Non si chiede di rinnegare nulla, devono riconoscere il fallimento della loro storia comunista e il valore universale del socialismo democratico e liberalsocialismo, e come conseguenza logica ripudiare il giustizialismo e fare i conti con l’esperienza craxiana, cioè con la politica di riforme strutturali e istituzionali che sono ancora oggi attualissime per far salire la china al Paese. Se vogliono definirsi realmente “democratici” la strada maestra passa per Hammamet. Non comprendere ciò vuol dire continuare a rimandare la chiusura di una stagione politica fatta di populismo e demagogia che hanno contribuito a distruggere il Paese. Il rinascimento del Paese e il ritorno della politica e della sinistra passano per la strada di Hammamet.
di Roberto Giuliano