Regionali Lazio, botte da orbi sulla sanità

giovedì 19 gennaio 2023


In quella che è una vera e propria campagna elettorale lampo, la corsa alle Regionali del Lazio – l’appuntamento elettorale è in programma per il 12 e 13 febbraio – è segnata da un continuo botta e risposta tra i candidati più accreditati per la vittoria finale, ovvero Francesco Rocca (centrodestra) e Alessio D’Amato (centrosinistra).

Ultime scintille, in ordine di tempo, hanno riguardato la sanità. Rocca, ex capo della Croce Rossa, ha detto: “D’Amato? Non capisce un granché di sanità. Il disavanzo del Sant’Andrea era programmato e autorizzato, perché era un ospedale appena aperto, e che poi è diventato un gioiello”. Immediata la replica di quello che è stato assessore alla Salute nella giunta Zingaretti: “Per me parlano i risultati, dal Covid all’uscita dal commissariamento”.

Rocca, che ha spiegato come sia difficile “salvare la gestione Zingaretti”, ha puntato il dito pure sul contrasto al Covid, i cui risultati sono un pallino di D’Amato: “La gestione è stata buona, è vero – ha notato Rocca – ma il merito non è di un uomo solo, ma corale, possibile grazie alle migliaia di operatori della regione, ai cinque policlinici universitari, al polo militare del Celio, ai vigili del fuoco”.

Infine, in un recente sondaggio commissionato dall’agenzia Dire all’istituto Tecnè, “fanno emergere nelle intenzioni di voto il netto vantaggio del candidato del centrodestra sull’avversario del centrosinistra: 46 per cento contro il 35 per cento, quasi 10 punti percentuali di distacco. Che diventano 30 se il confronto si sposta sulla candidata del M5S, Donatella Bianchi, ferma al 16 per cento”.


di Redazione