Presidenzialismo: Casellati al lavoro, ddl entro giugno

venerdì 13 gennaio 2023


La partita delle riforme è già iniziata. Il centrodestra ha un obiettivo ambizioso: rivoluzionare la Costituzione introducendo il presidenzialismo, e punta a giugno come primo approdo. In quella fase potrebbe essere pronta una proposta di legge da sottoporre al Parlamento. È questo l’auspicio della ministra per le Riforme, Elisabetta Casellati che continua le “consultazioni” avviate a dicembre con la maggioranza e dal 19 gennaio vedrà le opposizioni. Prima delegazione a essere ricevuta sarà quella del Terzo polo, guidata da Carlo Calenda. Poi toccherà a Pd e 5sStelle. Tutti disponibili al confronto, ma scettici sul contenuto. Secondo il vicepresidente del M5s, Mario Turco, “il rischio è che la riforma da sempre bandiera di Fratelli d’Italia diventi merce di scambio per strappare l’ok all’autonomia differenziata di matrice leghista. Seppur distinte, le due riforme sembrano seguire una logica di do ut des”. La fibrillazione attraversa anche la maggioranza. Il gioco di veti incrociati potrebbe affossare entrambe le riforme.

Più netto e orientato al “no” è Calenda, che riconosce nell’attuale ruolo del capo dello Stato “l’unica riforma da non toccare”, essendo “l’unica istituzione che funziona e garantisce l’unità nazionale”. Piuttosto, elenca l’ex ministro, ci sarebbero altre modifiche più necessarie, come “il federalismo, il monocameralismo, il ruolo di Comuni e Province oltre al premierato da sempre caldeggiato dal sodale Matteo Renzi. Sua la formula del “sindaco d’Italia”. Il Pd, impegnato nella battaglia interna per le primarie, sta a guardare. Ringrazia per il coinvolgimento della ministra e ricambia con la disponibilità all’ascolto. Ma la capogruppo al Senato Simona Malpezzi teme che il dialogo con l’opposizione nasconda una logica di “forzature e aut aut mascherati”.

Al di là del risultato, l’iter verso una Repubblica presidenziale è partito. Ed è l’ex presidente del Senato a gestirlo, tenendo fede alla tabella di marcia. Dopo FdI e Forza Italia incontrate un mese fa, la prossima settimana il confronto con la maggioranza si concluderà con la Lega il 17 gennaio e il giorno dopo con i moderati di Maurizio Lupi. “Entro gennaio penso di concludere il confronto con tutti i gruppi”, è il timing di Casellati che aggiunge il prossimo passaggio: “Se si riesce a trovare un punto di caduta, come auspico, coinvolgerò vari costituzionalisti che possano dare una forma giuridica ineccepibile ad una volontà politica. E quindi presentare un disegno di legge entro l’inizio dell’estate, entro giugno”. Una deadline, sperata, che presuppone non ci siano stop and go o, peggio, ostacoli insormontabili. “Mi auguro ci sia un confronto costruttivo e che non si alzino muri ideologici”, insiste la ministra, convinta che un “ritocco” della Costituzione non può sembrare ogni volta “una missione impossibile”. Nessuna preclusione – è il ragionamento – nemmeno all’ipotesi di una Bicamerale, anche se il passato racconta di esperienze infruttuose e quindi poco incoraggianti. Casellati dunque taglia corto: “I tempi sono maturi per una svolta dell’assetto di governo visto che in 75 anni di storia repubblicana abbiamo avuto 69 governi con una durata media di 14 mesi”. E sul modello migliore, in attesa delle preferenze dei partiti, non nasconde il proprio orientamento: “il semipresidenzialismo alla francese”.


di Manlio Fusani