Pd, Letta ammette: “Percorso congressuale difficile”

mercoledì 11 gennaio 2023


Il Partito democratico vive ore convulse. I candidati al congresso, Stefano Bonaccini, Elly Schlein, Paola De Micheli e Gianni Cuperlo, sono in disaccordo su quasi tutto. La fotografia dello stato di salute del Pd viene resa drammaticamente da un sondaggio Swg per il Tg La7. I dem accusano un calo sensibile, perdendo lo 0,7 per cento e scivolando al 14 per cento. D’altro canto, Fratelli d’Italia, il partito della premier Giorgia Meloni, registra il suo massimo storico, accreditandosi dello strepitoso 31,3 per cento. Enrico Letta ha sperato che la frattura interna si componesse prima dell’inizio della direzione nazionale. Ma la riunione, inizialmente prevista alle 12.30, è slittata di oltre sei ore. Infatti, è stata riconvocata alle 19. “Bisogna continuare a limare l’intesa per arrivare a una sintesi positiva tra le varie posizioni. Si continuano, dunque, a smussare gli elementi di criticità”. Così fonti del Nazareno rispondono a chi chiede se si possa intravedere la possibilità di un accordo tra i candidati sulle regole delle primarie e in particolare sul voto online, finora divisivo. Il segretario dimissionario, durante la commemorazione di David Sassoli, ha invocato l’unità non nascondendo le problematiche oggettive.

“Dobbiamo fare del nostro partito – ha detto – un partito democratico per davvero. Siamo in un percorso congressuale difficile sapendo che è una grande responsabilità di tutti noi. Dobbiamo essere uniti fino alla fine e raccontare all’esterno che la democrazia vive in questo partito. Dall’esterno ci criticano perché discutiamo come decidere democraticamente all’interno come se la democrazia fosse un capo che decide allo specchio”. La conclusione di Letta è emblematica: “Facciamolo bene questo congresso”. Gianni Cuperlo, interpellato in Transatlantico, ha detto: “Se si troverà l’accordo sulle regole delle primarie? Sì. Se sono d’accordo al voto online? Io faccio quello che decide il mio partito”. Stefano Bonaccini non nasconde la gravità del momento. “Se ci spacchiamo sulle regole rischiamo di essere individuati come marziani. Io vorrei – sostiene – che cominciassimo a discutere, per riportare la gente a votare Pd e a partecipare, di sanità, scuola, lavoro, ambiente: sono abbastanza sorpreso che si sia dovuto rinviare la direzione per trovare un accordo. Quindi, mi auguro che volontà e buon senso portino a evitare una conta e una spaccatura. Noi dobbiamo parlare dei problemi dei cittadini e non delle regole del Pd che peraltro avevamo già cambiato e sulle quali mi auguro si trovi un accordo”.


di Mino Tebaldi