Accise, Meloni: “Scelta di giustizia sociale”

mercoledì 11 gennaio 2023


“Invece di spalmare 10 miliardi abbiamo deciso di concentrare le risorse su chi ne aveva più bisogno. Abbiamo fatto una scelta che rivendico e che è di giustizia sociale”.

Queste le parole di Giorgia Meloni. Il presidente del Consiglio, in un video sui social, nota: “La gran parte dei benzinai è onesta e responsabile. E a tutela loro dobbiamo intervenire. In Cdm abbiamo deciso di rafforzare le norme sanzionatorie per chi non adempie alle comunicazioni previste dalla legge. E abbiamo stabilito che ogni benzinaio esponga il prezzo medio giornaliero”.

Ancora Meloni: “Nella mistificazione totale che spesso si fa, si è detto il Governo ha aumentato le accise, il Governo non ha aumentato le accise e, vi dico di più, non ha neanche fatto marcia indietro sul provvedimento dello scorso Governo che, nel tentativo di calmierare il prezzo della benzina, tagliava temporaneamente le accise”. Con la specifica: “Noi abbiamo confermato la scelta del precedente Governo, che era una misura temporanea per vedere come andava il mercato. Abbiamo scelto di non modificare la scelta del precedente Governo condivisa evidentemente da molti di quelli che oggi ci attaccano di far terminare quel provvedimento”.

Adriano Paroli, senatore di Forza Italia, spiega a Sky Tg24: “Il tema del prezzo dei carburanti riguarda tutti, ma ce ne sono anche altri che impattano sulla vita dei cittadini. Penso al caro mutui, che ha ripercussioni sulle famiglie e sul mercato immobiliare, o al caro energia che mette a rischio anche molte realtà imprenditoriali. Il tetto europeo al prezzo del gas ha posto un freno alla speculazione, ma dobbiamo tenere alta l’attenzione”. Non solo: “Quando il Governo Draghi è intervenuto sulle accise, la benzina era arrivata ben oltre i 2 euro al litro. Oggi siamo poco sopra a un euro e 80 centesimi e Forza Italia ha chiesto di lavorare per un taglio strutturale delle accise. Ma oggi le risorse servono a tutelare famiglie e imprese dai rincari delle bollette, avendo a mente la necessità di tenere i conti in ordine. Abbiamo già un debito altissimo rispetto ad altri paesi: non possiamo aumentarlo ancora. Piuttosto, il Governo punta sul rilancio dell’economia, che è la vera urgenza. Taglio del cuneo fiscale per aumentare il potere d’acquisto dei lavoratori, flat tax per gli autonomi, più posti di lavoro e meno sussidi. Con il reddito di cittadinanza – insiste – dobbiamo sostenere chi non ce la fa, ma chi può andare a lavorare va messo in condizione di farlo. Il reddito di cittadinanza ha fallito, anche perché troppe persone si sono accomodate, facendo mancare il loro contributo allo sviluppo dello Stato. Ci sarà la possibilità di riqualificare lavoratori, questo governo non lascerà indietro nessuno”.

Il Codacons, per voce del presidente, Carlo Rienzi, commenta: “Dopo procure, Antitrust e Guardia di finanza anche il Governo ha accolto il grido d’allarme sulle anomalie che investono i carburanti, con un decreto ad hoc che tuttavia non basta ad affrontare adeguatamente il problema. Se infatti è sicuramente positivo aumentare la trasparenza sui listini in favore dei consumatori e rafforzare i controlli contro speculazioni e andamenti anomali, quello che manca è un intervento sulla filiera dei carburanti e sulla formazione dei prezzi alla pompa, dove i tanti passaggi fanno salire i costi per gli automobilisti portando l’Italia ai vertici in Europa per il caro-carburante. Non è possibile poi non intervenire sulla eccessiva fiscalità che investe benzina e gasolio, altro tema su cui il Governo deve lavorare, introducendo meccanismi automatici di riduzione della tassazione. In tale direzione – termini Rienzi – il Codacons presenterà un pacchetto di misure al ministro delle imprese Urso, finalizzato a migliorare gli interventi in tema di carburanti e tutelare adeguatamente i consumatori”.


di Mimmo Fornari