mercoledì 21 dicembre 2022
L’accordo europeo sul price cap non è affatto una vittoria dell’Italia e dell’Europa come molti stanno cercando con ridicola enfasi di presentarlo. Stabilisce infatti un prezzo massimo di 180 euro a Megawattora quando il prezzo attuale di mercato è a 110. Quindi, prevedibilmente, quella limitazione non entrerà mai in vigore. L’enfasi sull’accordo, per cui l’Unione europea, grazie alle insistenze italiane, avrebbe fatto registrare una (fittizia) unità è pertanto fortemente esagerata. Quest’enfasi strombazzata da politici e commentatori europei e italiani, di fatto, sta oscurando il contemporaneo e ben più serio ricatto del Qatar che ha minacciato tagli nelle sue forniture di gas liquefatto, nel caso che l’Ue osi mettere fine ai benefici e ai privilegi concessi a esso dall’Ue grazie ai buoni uffici di europarlamentari (di sinistra) corrotti dai suoi emissari.
Anche l’Eni (e quindi l’Italia) ha creduto (su indicazioni americane) di sostituire il gas fornito dalla “autocratica Russia” del cattivo e “criminale” Vladimir Putin con quello del Qatar, descritto da quegli europarlamentari corrotti come “un modello” di democrazia e di rispetto dei diritti umani. Anche in quell’occasione politici e giornalisti italiani ed europei hanno presentato la conversione dalla Russia al Qatar come una vittoria e un simbolo della unità di intenti tra i Paesi europei membri dell’Ue. Insomma, l’Ue ci sta abituando a gioire per letterali “vittorie di Pirro” ottenute grazie a una presunta “unità di intenti” dei Paesi europei nel farsi del male da soli, ma con la consolazione di un’unità che tra l’altro è solo fittizia e futile. Gaudeamus igitur.
di Lucio Leante