Nordio e la “porcheria delle intercettazioni”

martedì 20 dicembre 2022


Il ministro Carlo Nordio, in audizione alla Commissione Giustizia del Senato, non ha lasciato adito a dubbi: “La porcheria (delle intercettazioni, ndr) è continuata anche dopo la legge Orlando, basta vedere l’inchiesta sul sistema Palamara, cosa è uscito su cose che non avevano a che fare sulle indagini e, aggiungo, cosa non è uscito”. E ancora: “Sono state selezionate, pilotate, diffuse secondo gli interessi di chi le diffondeva e non sono state ancora tutte rese pubbliche o ascoltate dai difensori o individuate nelle forma di perizia. Almeno fino a ieri, perché quel processo sta andando a rilento”.

“Il ministro Orlando – continua Nordio – stava già andando nella direzione giusta, poi si è fermato, non ha raggiunto lo scopo come si è visto con le intercettazioni di Palamara”.

Rispondendo alle domande dei senatori sulla Misura preventiva in manovra, il ministro della Giustizia ha poi precisato che sulle intercettazioni preventive “non è cambiato nulla”, è stato “solo trasferito un piccolo capitolo dal ministero della Giustizia al Mef”. E specifica: “Certo che il ministero era a conoscenza, abbiamo dato parere favorevole”. Infine, spiegando che la larga parte delle spese per le intercettazioni degli 007 che riguardano le attrezzature è già sotto la presidenza del Consiglio, ha concluso: “Non è cambiato nulla, non so perché la stampa abbia dato questa enfatizzazione straordinaria”.

È bene ricordare che la vera presa di posizione del ministro Nordio c’era stata durante l’audizione in Commissione Giustizia alla Camera lo scorso 7 dicembre, quando aveva dichiarato che la diffusione “pilotata e arbitraria” delle intercettazioni “non è civiltà né libertà, è una deviazione dei principi minimi di civiltà giuridica su cui questo ministro è disposto a battersi fino alle dimissioni”.

Il leader di Noi Moderati, Maurizio Lupi, ha commentato in una nota: “Credo che il ministro Nordio abbia posto una questione che vale trasversalmente per tutti, e cioè l’utilizzo serio, intelligente e rispettoso delle libertà individuali e delle intercettazioni. Queste sono uno strumento importante, di cui però non si può abusare. Affronteremo questo tema complessivamente, rivedendo anche gli aspetti più particolari”.


di Claudia Diaconale