venerdì 9 dicembre 2022
Di quello che c’è, non manca niente. Nel “fantastico” mondo progressista di casa nostra può succedere di tutto, soprattutto quando ci sono appuntamenti di un certo rilievo, come le elezioni regionali nel Lazio, in programma il 12 febbraio. A quasi due mesi dal voto, ecco l’inversione a “U”: Sinistra Italiana, come riportato dall’Ansa, decide di non sostenere il Partito Democratico e Carlo Calenda.
A parlare è segretario regionale di Si, Massimo Cervellini: “Siamo per ecosostenibilità, sanità e trasporti pubblici. In questo campo, non possiamo esserci. Ovviamente cercheremo, in queste ore, di verificare se c’è la possibilità di mantenere l’alleanza con i Verdi ma li vediamo ancora “attratti” da questo campo con il Pd. Visto che non c’è un tempo infinito, partiremo presto con le interlocuzioni con il Movimento Cinque Stelle e con le altre forze di Sinistra”.
Insomma, l’alleanza tra Verdi e Sinistra italiana – c’è poco da aggiungere – si spacca. Una situazione, questa, che potrebbe portare delle ripercussioni a livello nazionale. Senza dimenticare l’altra rottura, cioè quella tra M5S e Pd, dopo il passo a due in giunta regionale sotto la guida di Nicola Zingaretti. Da una parte, quindi, un campo meno largo, dall’altra un nuovo fronte con Giuseppe Conte che, per un verso e per un altro, si prende il suo spazio. Sullo sfondo, l’idea di una coalizione ampia, capace di fronteggiare il centrodestra (che, a onor del vero, deve ancora annunciare il proprio candidato), va a farsi benedire.
Il tutto, peraltro, in un quadro dove, stando all’ultimo sondaggio di YouTrend apparso sul portale dell’agenzia Agi, Fratelli d’Italia sale al 29,6 per cento, il Movimento Cinque Stelle è il secondo partito (17,2 per cento) e il Partito Democratico (16,7) perde colpi. La compagine color cocomero Verdi/Sinistra – o quel che resta – piazza un 3,6 per cento. Ma del suo domani, stando ai chiari di luna, non v’è certezza.
di Tommaso Zuccai