martedì 8 novembre 2022
La Consulta ha deciso di non decidere in merito all’ergastolo ostativo e passa la palla, nuovamente, alla Cassazione.
La Corte costituzionale ha fatto sapere che, a seguito dell’entrata in vigore del decreto legge varato dal governo Meloni lo scorso 31 ottobre, spetta alla Cassazione “verificare gli effetti della normativa sopravvenuta sulla rilevanza delle questioni sollevate, nonché procedere a una nuova valutazione della loro non manifesta infondatezza”.
Con quale ragione la Corte costituzionale è riuscita a deresponsabilizzarsi? Con la seguente: “Le nuove disposizioni, infatti, incidono immediatamente e direttamente sulle norme oggetto del giudizio di legittimità costituzionale, trasformando da assoluta in relativa la presunzione di pericolosità che impedisce la concessione dei benefici e delle misure alternative a favore di tutti i condannati (anche all’ergastolo) per reati cosiddetti “ostativi”, che non hanno collaborato con la giustizia. Costoro sono ora ammessi a chiedere i benefici, sebbene in presenza di nuove, stringenti e concomitanti condizioni, diversificate a seconda dei reati che vengono in rilievo”.
Nulla di nuovo sotto al sole. E l’Italia rimane il Paese di Pulcinella.
di Redazione