martedì 25 ottobre 2022
“Le candidature alla segreteria devono emergere nei giorni successivi alla direzione del Pd”. Lo sostiene Stefano Bonaccini, candidato in pectore alla guida del partito, a margine di una conferenza stampa, a Bologna. “Venerdì credo e mi aspetto – afferma il presidente dell’Emilia-Romagna – che definiremo il percorso, i suoi tempi e le sue regole. Poi, nelle settimane e nei giorni successivi ognuno di noi, chi riterrà di avere opportunità, ragioni e idee per candidarsi alla segreteria nazionale e quindi partecipare al percorso previsto dallo Statuto e dalle primarie, si candiderà”. Secondo Bonaccini, “l’importante adesso è fissare insieme quello che è il percorso che dovremo realizzare. Ribadisco, ma mi pare si vada in quella direzione, io credo che sarebbe un grave errore andare oltre marzo, ma penso proprio che staremo in quei tempi, che sono i tempi giusti per fare una buona discussione”.
Andrea Corsini, assessore regionale alla Mobilità e ai Trasporti dell’Emilia-Romagna, non nasconde il proprio endorsement pubblico in favore di Bonaccini. “Io penso che se Stefano decide di candidarsi faccia bene. Io sono uno di quelli che lo sta incoraggiando a fare questo passo – aggiunge – perché credo che il Paese abbia bisogno di politici con la sua statura, con la sua visione, con la sua esperienza, per portare un cambiamento vero e radicale dentro il Partito democratico”. Il tutto, “senza pensare a cambi di nome o a scioglimenti, che sono una cosa surreale, ma per un cambio vero della classe dirigente. Io credo che Stefano Bonaccini, con quello che ha dimostrato in questi anni, possa essere la persona giusta per rilanciare e rigenerare il Partito democratico”.
Intanto, la senatrice Cecilia D’Elia rilancia la battaglia femminista all’interno del Pd. La portavoce della Conferenza delle democratiche e responsabile parità nella segreteria dem, rispondendo agli ascoltatori nel Filo diretto di Radio Immagina, la web radio del Pd, sostiene che “le donne di sinistra devono accettare la sfida che ci arriva da destra e dalla donna di destra che è diventata presidente del Consiglio e costruire un’Italia per tutte, cioè per tutti. La relazione politica tra le donne, una loro proposta forte e riconoscibile, l’identità, l’orizzonte dei desideri e dei bisogni, la rottura di regole declinate esclusivamente al maschile, la ricerca di un conflitto da agire nel partito e nella società saranno fondamentali nel percorso congressuale che punta a rigenerare e a ridefinire il profilo del Partito democratico. Rivendichiamo con orgoglio i risultati, anche in questi anni, ottenuti grazie alle battaglie politiche delle donne democratiche, da ultimo gli obiettivi di parità di genere che abbiamo fatto inserire nel Pnrr. Su lavoro, scuola, giovani alla destra rispondiamo con le idee e le proposte che abbiamo e che sono forti per abbattere le disuguaglianze, di genere e territoriali”. Secondo D’Elia, “oggi le regole, spesso anche nel nostro partito, avvantaggiano chi è uomo. Abbattiamo insieme e con coraggio stereotipi e consuetudini. Il cambiamento va praticato. E solo insieme le donne possono ottenerlo”.
Frattanto, l’assemblea regionale della Basilicata del Pd – che si è riunita nella serata di ieri in un albergo di Pignola (Potenza) – ha sfiduciato il segretario Raffaele La Regina, 29 anni, che era in carica dal dicembre 2021. Con 63 voti a favore, sette astenuti (in 31 hanno lasciato i lavori prima della votazione), l’assemblea ha approvato la mozione di sfiducia presentata dopo le Politiche dello scorso 25 settembre, quando in Basilicata il Pd ha eletto un solo parlamentare su sette, Enzo Amendola. Alla vigilia della presentazione delle candidature, La Regina era stato costretto a lasciare il suo posto da capolista alla Camera proporzionale proprio ad Amendola in seguito alla rilevanza pubblica assunta da alcuni suoi post, pubblicati anni fa, di sapore anti-israeliano.
di Mino Tebaldi