giovedì 20 ottobre 2022
Da questo giornale abbiamo sempre sostenuto l’esigenza di compattezza degli alleati di centrodestra per raggiungere l’agognato successo elettorale e dare al Paese un governo politico coeso dopo la lunga parentesi caratterizzata dalla sospensione di fatto della democrazia in Italia.
L’esigenza di unità d’intenti non deve però pregiudicare la libertà di pensiero dei leader della coalizione. Gli audio rubati e diffusi, per la gioia dei media che avversano la formazione del nuovo esecutivo, che sono usciti dalla riunione dei parlamentari di Forza Italia riguardano una opinione assolutamente legittima da parte del presidente Silvio Berlusconi. Idee che rispondono esattamente al cosiddetto “spirito di Pratica di Mare”. Da presidente del Consiglio dei ministri, ebbe, con indubbia capacità negoziale e diplomatica, a portare la Federazione Russa nell’alveo dei Paesi occidentali. La foto della stretta di mano tra il presidente George Bush e Vladimir Putin resterà nella storia. Che cosa è successo dopo, e a chi addebitare gli errori diplomatici, per arrivare alla situazione attuale sarà oggetto di approfondito studio da parte degli storici.
Berlusconi, lo abbiamo più volte affermato, è un politico pragmatico e sosterrà lealmente il nuovo governo. Ciò non significa che è disposto a portare il cervello all’ammasso. Molte delle cose sentite nell’audio, li pensano, a mio avviso, la maggioranza degli italiani. La Nato, capitanata dagli Stati Uniti, non ha commesso alcun errore nella sua strategia di allargamento del Patto Atlantico verso i Paesi dell’Est e confinanti con la Federazione Russa? È possibile per un “Paese sovrano” valutare possibilità diplomatiche di risoluzione del conflitto russo-ucraino senza compromettere l’Alleanza atlantica? Avere una visione geopolitica, non perfettamente coincidente con gli interessi strategici americani, è una colpa irreparabile? È ancora possibile valutare se ci sono stati errori nella strategia di sostegno incondizionato alla Ucraina?
Il nuovo governo dovrà seguire, a prescindere, pedissequamente quanto è stato fatto dall’esecutivo di Mario Draghi? Negli Usa gli stessi repubblicani dibattono sulla opportunità di proseguire, sine die, l’assistenza economica e militare all’Ucraina. Il leader repubblicano statunitense Kevin McCarthy ha dichiarato che “l’Ucraina è importante, ma non può essere l’unica cosa di cui ci occupiamo”.
Meditate gente, meditate.
di Antonio Giuseppe Di Natale