mercoledì 12 ottobre 2022
L’ottimismo è il “profumo della vita” diceva Tonino Guerra in uno spot. Ottimismo che Giorgia Meloni ha palesato davanti ai cronisti. “Mi pare che le cose vadano bene, lavoriamo, lavoriamo. Saremo pronti”: così ha detto la presidente di Fratelli d’Italia dopo essere entrata a Montecitorio. Il concetto è stato chiaro: “Penso che non possiamo perdere tempo, la situazione dell’Italia non è facile”.
I leader della maggioranza sono al lavoro per ultimare gli ultimi dettagli circa la formazione del Governo. Anche perché per domani, 13 ottobre, è in programma la convocazione delle aule di Camera e Senato. Nel giorno dell’inizio ufficiale della XIX legislatura il primo appuntamento sarà l’elezione dei presidenti dei due rami del Parlamento. E su questo punto, come ribadito dal senatore di FdI, Giovanbattista Fazzolari, non ci sarebbero problemi. Ovvero: un accordo è stato trovato. Secondo le indiscrezioni, sullo scranno più alto della Camera dovrebbe sedere il capogruppo leghista Riccardo Molinari, in vantaggio su Giancarlo Giorgetti. A Palazzo Madama, invece, negli ultimi giorni è stato fatto con insistenza il nome di Ignazio La Russa, incalzato però da Roberto Calderoli. Proprio La Russa ha notato: “Domani si vota e noi abbiamo studiato”. Mentre Ettore Rosato, vicepresidente della Camera e deputato di Italia Viva, a Radio Radio 1 – ospite di Un giorno da Pecora – ha confessato: “Chi voteremo noi del Terzo Polo a presidente della Camera? Decideremo stasera, non ci è stato ancora nemmeno detto chi è il candidato del centrodestra. Se fosse uno tra Giorgetti e Molinari? Decideremo stasera cosa fare. Non li escludiamo, sono due persone con cui noi abbiamo sempre dialogato e continueremo a farlo. Sicuramente sono due persone che sanno fare il loro mestiere”.
Nel frattempo, Maurizio Lupi, capo politico di Noi Moderati, ha ricordato che il centrodestra, nel momento in cui è chiamato a governare, “lo ha sempre fatto con competenza, unità e responsabilità. Domani si insediano le Camere – ha proseguito – e a breve si formerà il nuovo Governo, che dovrà agire immediatamente, a partire dal decreto Aiuti Ter per sostenere famiglie e imprese e contrastare il caro-bollette. Siamo pronti ad affrontare la sfida che ci attende. Ognuno darà il proprio contributo per governare uniti, valorizzando tutte le competenze e le esperienze, partendo dai grandi temi da affrontare e non dai nomi”. Sul nuovo Governo che verrà si è espresso pure il cardinale Pietro Parolin: “Evidentemente, guardiamo tutti con ansia e con grandi aspettative a questo avvio… l’auspicio che facciamo è: concentratevi sui problemi del Paese che sono tanti, già la Cei con la dichiarazione del cardinale Zuppi li ha ricordati”.
LA GIORNATA DI DOMANI
Giovedì 13 ottobre inizierà il conto alla rovescia che porterà al nuovo Esecutivo. Camera e Senato si riuniranno per la prima seduta (alle 10 a Montecitorio, alle 10,30 a Palazzo Madama), per la proclamazione degli eletti e per eleggere i due presidenti. Al Senato si chiude entro il quarto scrutinio. Il primo e il secondo voto sono a maggioranza assoluta dei componenti, il terzo voto è a maggioranza assoluta dei senatori presenti. Nel caso in cui nessuno dovesse raggiungere nemmeno questa maggioranza, si andrà al ballottaggio tra i due candidati che hanno ricevuto il maggior numero di voti. Da qui la proclamazione di chi otterrà un voto in più. Per quanto riguarda la Camera, serviranno i due terzi dei componenti al primo scrutinio. Invece, al secondo e al terzo voto il quorum, scenderà a due terzi dei votanti. Dallo scrutinio successivo sarà necessaria la maggioranza assoluta dei voti. Si procederà così a oltranza, fino alla proclamazione. Una volta “registrati” i presidenti di Camera e Senato, il Capo dello Stato convocherà, come da prassi, le consultazioni, che potrebbero aprirsi tra il 17 e 18 ottobre.
di Mimmo Fornari