Presidenzialismo e autonomia: parla Fedriga

giovedì 8 settembre 2022


Prima di tutto, ha ribadito un concetto: la sinistra compie sempre lo stesso errore. Ovvero “demonizzare l’avversario”. In principio, nel mirino è finito Silvio Berlusconi “ma non mi pare gli abbia portato molto bene: è una cosa poco producente per loro e inutile per il Paese. Un dibattito acceso sui temi è salutare, la denigrazione degli avversari è profondamente sbagliata”.

Parole e musica, sul Corriere della Sera, di Massimiliano Fedriga, governatore del Friuli-Venezia Giulia in quota Lega e presidente della Conferenza delle Regioni. Invece, sulla Stampa, Fedriga ha parlato della tornata elettorale in programma il 25 settembre. Con una chiosa: in caso di vittoria del centrodestra non ci sarà alcuna “minaccia per la democrazia”. Non solo: “Non ci sarebbe alcun pericolo nemmeno se vincesse il centrosinistra”. Così Enrico Letta è più tranquillo, forse.

Allargando la maglia del discorso, Massimiliano Fedriga si è augurato che “il punto dell’autonomia” possa essere portato a casa “il prima possibile”, oltre a sperare in una collaborazione del Partito Democratico (“se sarà all’opposizione”) su tale tematica “così come è già accaduto con l’Emilia-Romagna”. Poi il passaggio: “L’elezione diretta del Capo dello Stato o l’elezione diretta del premier. Ma entrare in questo merito non è il mio – ha notato – a me pare che il modello delle Regioni garantisca una stabilità e un arco temporale adeguato. Anche il più bravo dei premier ha bisogno di tempo per dimostrare di esserlo: l’attuale sistema taglia le gambe a qualsiasi Governo. E sulla scena internazionale, peggio ancora: agli incontri si vedono ministri e premier che hanno rapporti personali di fiducia reciproca di lunga data. Con noi, dicono vediamo chi arriva stavolta dall’Italia”. Federalismo e presidenzialismo, in fin dei conti, “sono due riforme che possono andare insieme e aiutare a far funzionar meglio il Paese” ha evidenziato nell’intervista al direttore Massimo Giannini riportata sulla Stampa.

A seguire, sul Corsera, parlando del Pnrr ha sintetizzato: “Una cosa è riscriverlo, che davvero poi non prenderemmo più niente, altra cosa è aggiustarlo dove serve. Il Pnrr è stato scritto in un momento molto diverso dall’attuale, senza guerra, inflazione, esplosione dei costi di energia e materie prime”. Infine, sulle sanzioni alla Russia, Fedriga ha spiegato che “possano essere mantenute. Serve però un ombrello nazionale ed europeo, con risorse straordinarie, come quelle per la pandemia”.


di Mimmo Fornari