venerdì 2 settembre 2022
Li avete fatti scappare i giovani e adesso li volete “intercettare”. Ma se avessi io trent’anni di meno non so davvero come potrei reagire alla faccia come i sanpietrini che si sono messi quasi tutti i capi di partito di destra e sinistra nel voler inventare qualcosa di nuovo, trovare idee “nuove” per il futuro, lavoro, salario minimo, Ius Scholae e addirittura 10mila euro per i 18enni, come se non ci fosse un nesso fra questo e l’estensione del diritto di voto al Senato per i nuovi maggiorenni. Lo sbarco su TikTok di questi influencer de’ noantri, non porterà un solo voto a nessuno, piuttosto appare come un’invasione di campo che verrà mal tollerata. A nessun ragazzo piace essere “invaso”, spiato, sbirciato, da un genitore o ritrovarselo nel medesimo social network a ballare col sedere al vento.
Lo dico per tutti quei padri e quelle madri convinti di fare i fighi nel condividere finalmente qualcosa col proprio pargolo. Già questo per i ragazzi è un incubo. Ritrovarsi pure le facce per cui cambi canale, che vedi solo nei meme per sbellicarti dalle risate, che ti intasano il cellulare con videomessaggi e critiche, è un disastro. Cos’altro dovranno inventarsi i nostri figli per sfuggire a genitori dementi e politici rincoglioniti e boriosi che tentano di prenderli per i fondelli? Pure Enrico Letta, con i suoi tristi mezzucci, rincorre i giovani non cambiandosi neppure le braghe. È un uomo beige! Che attrattiva pensa di avere non è ancora chiaro, di sicuro a chi scrive. Parla pure di patrimoniale e lì non si sa proprio come aiutarlo, come recuperargli un po’ di fascino, magari quello del professore dei tempi di Parigi, niente!
I giovani. Li avete cacciati a calci in culo, trattati peggio della cameriera filippina che prende 12 euro l’ora (minimo) se viene a stirare a casa. I nostri giovani, che dopo essersi fatti un gran mazzo per studiare, si ritrovano dei lavoretti da strapazzo, oppure lavori da schiavi per guadagnare dai 600 ai mille euro al mese e devono pure baciare il deretano di qualcuno, qualche prof, qualche “anima buona” che li ha “agevolati”. Parliamo un istante dei giovani medici: semmai un ragazzo sognasse di studiare Medicina e Chirurgia e riuscisse a superare l’assurdità del numero chiuso e del concorso (che pure grossi nomi del campo medico sostengono di non essere sicuri di superare, poiché le domande sono anche di carattere generale), il giovane laureato si ritroverebbe a combattere per superare l’imbuto formativo, cioè la specializzazione (numeri chiusissimi, spesso infatti per questo costretti a dover cambiare idea su dove orientarsi: “Sognavo di fare il cardiologo invece faccio il ginecologo”).
Alla fine ci ritroviamo, comunque, un giovane meraviglioso e super preparato, per i cui studi lo Stato ha speso circa 300mila euro. Il giovane vale una fortuna, quanto una Ferrari. Si pensa, troverà subito lavoro! Certo! A 1.300 euro, se è grasso che cola. Così il giovane, trolley alla mano, vola in Francia, in Germania, negli Usa, in Inghilterra, in Irlanda, dove guadagnerà istantaneamente il triplo, più vitto e alloggio. In Italia, dove stiamo rimanendo senza medici di famiglia e varie altre figure professionali sanitarie, causa perlopiù il pensionamento, invece importiamo i medici cubani, quelli provenienti dall’est europeo o dal nord Africa. Il senso è da chiarire. Vorrei che, non essendo di primo pelo, i nuovi naviganti di TikTok e i piddini che parlano di ciovani o giovani, cominciassero da questi punti e non dalle promesse. Perché i ragazzi parlano tra loro, vedono, ascoltano, comunicano, sanno.
@vanessaseffer
di Vanessa Seffer