Salvare il Paese o salvarsi la vita?

sabato 30 luglio 2022


Una legislatura sciagurata volge al termine. Un governo dietro l’altro e nessuna idea di Paese. L’unico che ha provato a darla è stato probabilmente Mario Draghi, che però si è dovuto inevitabilmente scontrare con il fatto di non essersi presentato alle elezioni di fronte agli italiani. È necessario un cambiamento, e c’è necessità di persone che abbiano un’idea chiara sul cosa fare e sul come farlo. Quello che appare evidente a tutti, dai toni espressi e dalla carenza di programmi politici chiari, è che sta partendo una tremenda rincorsa per accaparrarsi gli ormai pochi posti rimasti in Parlamento. Perché, comunque vadano le elezioni, ciò che conta è entrare lì dentro. Chiunque, nessuno escluso, mette con tutta probabilità il bene personale davanti al bene del Paese.

E non ci sarebbe neanche niente di male, ma sarebbe perlomeno giusto ammetterlo. I pentastellati ora combattono per andare oltre il doppio mandato, con la vecchia guardia che non ci pensa nemmeno a lasciare le poltrone e trovarsi un lavoro differente. A sinistra, la lotta dei mille piccoli partiti per arrivare alla soglia minima. Da Matteo Renzi a Luigi Di Maio, arrivando a Carlo Calenda, che nelle ultime settimane è aumentato nei sondaggi, tutti hanno un proprio partito personale. Se Calenda entrerà sicuramente in Parlamento molti altri faranno fatica, e c’è da scommetterci che faranno di tutto per salvarsi la vita per i prossimi cinque anni. Passando poi alla lunga lista di micro partiti No Pass, sicuramente mossi da buone intenzioni, ma nelle cui liste sembrano aggirarsi nomi improbabili e dalla dubbia utilità in sedi istituzionali.

A destra, i tre partiti non hanno problemi a entrare in Parlamento e hanno come obiettivo quello di prendersi i vari ministeri. Per farlo, Matteo Salvini e Giorgia Meloni ripartono con l’eterna campagna sulle migrazioni, con la leader di Fratelli d’Italia che cerca di prendersi i voti dei No vax ricordando il dottor Giuseppe de Donno e prendendosela con il ministro Roberto Speranza. C’è da capire se saranno in grado di fornire volti adatti a guidare il Paese. I governi tecnici hanno stancato gli italiani e gli stessi partiti, questo è vero, però è anche vero che il Parlamento e le sedi istituzionali non possono diventare teatri di avanspettacolo come spesso è accaduto. Forse bisogna solo attendere che la campagna elettorale finisca, sperando lo faccia il prima possibile.


di Luca Crisci