Allarme acqua, decreto siccità e stato di emergenza

martedì 21 giugno 2022


“Credo ci siano le condizioni per arrivare a dichiarare lo stato di emergenza”: così, a Sky Tg24, Andrea Costa. Il sottosegretario alla Salute, peraltro, ha spiegato: “La preoccupazione delle Regioni è giustificata e il Governo condividerà con loro un percorso. Dobbiamo sostenere il comparto agricolo, che non è solo produttivo ma vitale per il nostro Paese”.

Gian Marco Centinaio, sottosegretario al Mipaaf (ministero delle Politiche agricole alimentari e forestali), da par sua ha fatto sapere su Radio Cusano Campus, nel corso della trasmissione “L’Italia s’è desta”: “A fronte di una situazione grave e drammatica per quanto riguarda l’agricoltura, si sta pensando a un decreto, con varie ipotesi sul tavolo, per aiutare i settori e le Regioni che sono maggiormente in difficoltà”. E poi: “Dopo 70 anni anche la Pianura Padana rientra in questi territori in difficoltà, anche perché non ha nevicato quest’anno – ha sottolineato Centinaio – con i grandi fiumi come il Po che non hanno portata, in questo momento quei terreni rischiano di diventare inutilizzabili perché, avanzando il mare, viene a impattare anche sull’acqua dolce”.

L’allarme di Coldiretti

Nella discussione si è inserita anche Coldiretti, che ha ricordato come nel nostro Paese, ogni anno, si perda “l’89 per cento dell’acqua piovana”. Non solo: Ettore Prandini, presidente dell’associazione di categoria, ha segnalato che “accanto a misure immediate per garantire l’approvvigionamento alimentare della popolazione, appare evidente l’urgenza di avviare un grande piano nazionale per gli invasi che Coldiretti propone da tempo”.

Il decreto

Il Governo, secondo quanto trapelato, è al lavoro per il decreto mirato a contrastare l’allarme siccità. Nel testo dovrebbero essere presenti le misure per dare un colpo agli sprechi, come per esempio il razionamento dell’acqua: non è escluso, in tal senso, uno stop alla distribuzione durante la notte. È attesa, inoltre, anche la Conferenza delle Regioni, che in due riunioni presenterà le proprie richieste. Quali potrebbero essere? Probabilmente più fondi, compresi quelli del Pnrr, per allestire nuovi invasi.


di Brigida Baracchi