Sicilia, Miccichè: “Rischio di perdere ricandidando Musumeci”

lunedì 20 giugno 2022


Il centrodestra siciliano non riesce a trovare pace. Nonostante il successo di Roberto Lagalla, neo sindaco di Palermo, la coalizione dei moderati nell’isola non trova le “convergenze necessarie” per le Regionali d’autunno. Il presidente dell’Ars (Assemblea regionale siciliana) e coordinatore di Forza Italia in Sicilia Gianfranco Miccichè, nonostante le continue smentite, non ha alcuna voglia di sostenere il governatore uscente. Dal canto suo, Nello Musumeci gode del sostegno personale di Giorgia Meloni. Per Miccichè, “Musumeci non va ricandidato”. Il plenipotenziario forzista, in un’intervista al Corriere della Sera, riafferma la necessità di “un tavolo della coalizione. Come è sempre avvenuto fra di noi, per scegliere assieme un candidato condiviso capace di vincere”.

“Non pongo aut aut a nessuno. Vogliamo vincere in Sicilia o no? Perché se l’obiettivo è quello – spiega – ricandidando Musumeci il rischio di perdere invece è altissimo”. Fratelli d’Italia sostiene che con l’attuale presidente della Regione si ha garanzia di integrità e onestà “ma l’onestà deve essere un prerequisito per tutti – commenta Miccichè – non un motivo di candidatura. Nessuno vuole la Sicilia in mano ai mafiosi, tanto meno io che non ho mai avuto un solo problema o un’accusa su questo”.

Miccichè, comunque, è pronto ad appoggiare, se glielo chiedesse Silvio Berlusconi, ma “la coalizione è già spaccata, perché Cateno De Luca, che in Sicilia è un politico forte, ha detto che si candiderà contro Musumeci, se lui si presenterà. E in una elezione a turno unico, se il centrodestra si presenta con due candidati, perde”. Il coordinatore di Forza Italia in Sicilia non pensa a scendere in campo: “L’unica cosa che spero di tornare a fare è il presidente dell’Assemblea, perché credo di farlo bene. Per il resto, ce ne sono un’infinità di candidati possibili. Dipendesse da me, avrei in mente una donna, ma dobbiamo sederci a un tavolo, ragionare e decidere insieme”.

 


di Manlio Fusani