Reddito di cittadinanza: apoteosi del nulla

martedì 31 maggio 2022


C’è chi il sostegno lo chiede al pubblico (durante i quiz televisivi) e chi al Pubblico, in questo caso lo Stato. Ma se per qualcuno è vero il detto aiutati che Dio ti aiuta, lo stesso non può dirsi per il Reddito di cittadinanza, misura a Cinque Stelle dove è più evidente il danno che il guadagno. Un tema ricorrente, tornato in auge in queste ultime ore, dopo le parole di Carlo Bonomi.

Il presidente di Confindustria, all’assemblea milanese di Assolombarda, va dritto alla meta: “Quando cerchiamo i giovani per dargli lavoro abbiamo un grande competitor, che è il reddito di cittadinanza”. E poi, a margine dell’evento, rimarca: “Ho fatto una critica rispetto a un Paese in cui si continua ad andare avanti con bonus una tantum e non affronta, invece, i nodi strutturali. Abbiamo un’occasione storica, che è quella di fare le riforme strutturali, che questo Paese è trent’anni che aspetta. Riforme che ci dicevano non si potevano fare, perché non c’erano le risorse. Oggi – prosegue – le risorse ci sono, le riforme vanno fatte non per avere le tranche del Pnrr ma per fare un Paese efficiente, moderno, sostenibile e inclusivo. Queste è l’obiettivo delle riforme. Quello che noi stiamo chiedendo da tempo è di affrontare seriamente i problemi del lavoro. Quando noi avevamo criticato le politiche attive del lavoro, all’interno del reddito di cittadinanza, sembrava lesa maestà. Gli effetti li stiamo vedendo – spiega – siamo arrivati al paradosso che abbiamo un ministro del Lavoro che deve trovare lavoro ai navigator, che erano stati presi per trovare lavoro a chi non ce l’aveva. Abbiamo creato veramente l’apoteosi in Italia”.

Le reazioni

Giancarlo Giorgetti, ministro dello Sviluppo economico, pone l’accento su un dettaglio non di poco conto: “Il reddito di cittadinanza ha anche un effetto distorsivo nella predisposizione ad accettare offerte di lavoro, quindi bisognerà perfezionare lo strumento, perché non funziona perfettamente”. E Massimo Garavaglia, ministro del Turismo, incalza: “In Italia siamo al paradosso: c’è il 9 per cento di disoccupazione ma le imprese turistiche non trovano 300mila stagionali per la prossima estate. Le persone preferiscono non rischiare di perdere il sussidio. Ho proposto di dimezzare il reddito di cittadinanza se si fa un lavoro stagionale, di non perderlo del tutto, così non ci sono più scuse”.

Difesa pentastellata

Gli ultimi samurai, strenui difensori del reddito di cittadinanza, sono quelli del Movimento Cinque Stelle. Alessandra Todde, viceministro dello Sviluppo economico, all’Adnkronos commenta: “Essere poveri nel nostro Paese non deve essere una colpa. Il reddito può essere migliorato, ma allo stesso tempo ha garantito in pandemia una base di supporto in un momento estremamente difficile”. Inoltre “il reddito è una misura a sostegno della dignità delle persone ed è uno strumento a supporto dei cittadini più fragili. Spesso ci si dimentica che in Italia ci sono oltre due milioni di famiglie povere. Questo non significa che non dobbiamo migliorare l’accesso al lavoro per i percettori del reddito che non può diventare una scusa per rifiutare offerte congrue o non punire chi truffa”. Infine, aggiunge: “Non voglio commentare le dichiarazioni di Bonomi su quanti bonus sono stati finanziati dagli ultimi cinque governi italiani, ma credo che attaccare a testa bassa uno strumento pensato per la salute mentale degli italiani e soprattutto dei nostri giovani piegati dalla pandemia, come il bonus psicologo, sia sbagliato, scorretto, ingiusto e populista”.

Nel frattempo, la Guardia di Finanza a Catania scopre un gruppo che avrebbe vinto alle scommesse, complessivamente, 3,7 milioni di euro e che, allo stesso tempo, continuava ad avere i requisiti per beneficiare del reddito di cittadinanza. Morale della favola: 21 denunciati e danni alle casse dello Stato. Aiutati che Dio ti aiuta. Forse.


di Mimmo Fornari