Governare l’Italia: la sfida di Giorgia Meloni

giovedì 28 aprile 2022


Indipendenza, libertà, crescita, con l’obiettivo di stilare un percorso che porterà alle prossime elezioni politiche. Il punto di partenza è la conferenza programmatica organizzata da Fratelli d’Italia che si terrà da domani, 29 aprile, fino al primo maggio in quel di Milano.

C’è lo Stivale ma anche una “energia da liberare”. Giorgia Meloni, leader di FdI, ne è convinta. Ma ciò che ha in cantiere va molto più in là: “Noi siamo seri nel trattare i contenuti”. Già, perché il ruolo della politica, quella seria, ha l’obbligo di “porsi delle domande” e allo stesso tempo di lavorare “per dare risposte soddisfacenti”. Secondo Meloni “la realtà intorno a noi sta cambiando, non so quanti altri partiti avrebbero il coraggio di organizzare una conferenza sui programmi in un momento così mutevole. Noi crediamo che vada fatto, per interrogarci sulle sfide che ci attendono”. Perché in mezzo alla crisi “non te la cavi con slogan, improvvisazione, giochi di prestigio. Serve la capacità di raccogliere le energie migliori. Vogliamo dimostrare di avere una classe dirigente adeguata, coinvolgendo personalità utili”.

Da qui il messaggio: “Ci faremo trovare pronti per una stagione di Governo dell’Italia, con programmi, visione, una classe dirigente”. Per far questo, sarà necessario cominciare un lavoro per la definizione di una cornice, una traccia, “partendo dai contenuti”. Dopotutto, ha ricordato Meloni, “il Paese è bloccato, c’è bisogno di sviluppare il potenziale: la dipendenza energetica è figlia di una incapacità strategica. La politica deve assumersi le responsabilità”.

Limare i dettagli con gli occhi al futuro. E poi ci sono gli alleati. Giorgia Meloni ha assicurato che “quando sapremo la legge elettorale, la coalizione e chi vorrà allearsi con noi, lavoreremo a un programma più ampio. Poi se il perimetro è quello del centrodestra, conoscete le regole. Il partito che arriva primo nella coalizione fa la sua proposta per chi debba guidare il Governo. Quindi il programma per Giorgia Meloni premier è una definizione tecnicamente corretta, ma noi lavoriamo soprattutto per essere preparati su contenuti e classe dirigente. C’è chi pur di fare il premier è disposto a fare figuracce, io no”.

Poi il messaggio a Lega (“non sento Matteo Salvini dall’elezione di Sergio Mattarella”) e Forza Italia (“con Silvio Berlusconi ci sono interlocuzioni in corso”): “Il problema sono le scelte di fondo e capire se da parte degli altri partiti del centrodestra l’obiettivo sia ancora dare a questa nazione un Governo di centrodestra. Da questo punto di vista ho segnali altalenanti, non sempre ho l’impressione che la priorità sia far vincere il centrodestra. A volte – ha puntualizzato – sembra che si prenda anche in considerazione di riproporre maggioranze arcobaleno. Non mi spaventa né giudico negativamente l’ipotesi che possano fare una Federazione o lista unica o un partito unico. È una scelta loro. Poi la ragione per cui lo fanno può essere di varia natura, spero che lo facciano per convinzione e non per timore. In ogni caso non mi preoccupa, non ci riguarda rispetto alle posizioni diverse che abbiamo sul Governo ma non compromette l’eventualità di un’alleanza”.

Infine, all’orizzonte permane il caso Sicilia, con FdI pronta a sostenere la ricandidatura Nello Musumeci per le Regionali di ottobre, mentre Lega e Forza Italia sono di altro avviso. Anche qui serve trovare una quadra e una convergenza, che al momento sembra latitare.


di Mimmo Fornari