Mattia Santori: una Sardina che parla di oche

giovedì 7 aprile 2022


Due cani “scappano al controllo del padrone”, entrano in un recinto e assalgono due oche: per i pennuti non c’è niente da fare. Una storia da evoluzione della specie, ma anche un episodio che non passa inosservato e che spinge Mattia Santori a dire la sua, nel merito, in Consiglio comunale, a Bologna. Eletto con il Partito Democratico, il fondatore delle Sardine – noto per essere stanco “di una politica fatta sugli schermi e con decine di comunicati. Noi ci mettiamo il corpo e la faccia” e che sogna uno stadio da frisbee nella città di San Petronio – prende parola in Aula e, con un accorato intervento, racconta la vicenda, esprimendo vicinanza al collega consigliere, padrone delle due vittime.

“È difficile per chi come me non ha animali domestici – spiega Santori – capire il rapporto che si sviluppa, giorno dopo giorno, tra una persona e un cane, ad esempio. Figuriamoci tra un uomo e due oche scontrose e chiassose. Ma ho avuto modo di vedere la casetta che Davide ha costruito per proteggere le sue oche dalle faine, di percepire la costanza di chi tutti i giorni e per oltre un decennio ha iniziato la giornata aprendo un cancelletto e l’ha conclusa richiudendolo”. L’intervento prosegue, riportarlo tutto necessita voglia. Che al momento manca.

Le reazioni sui social non mancano. Tra tutti emerge Carlo Calenda (Azione) che non va troppo per il sottile: “Per cortesia dovete ascoltarlo. La tragica perdita di due pennuti. Due minuti di intervento. Durante la guerra. Questi sono quelli che si erano autonominati eredi dei partigiani”. Santori, vedendo la buriana che si è creata, affida a un post su Facebook la propria difesa di ufficio: “Troppe volte mi sono lasciato censurare per la paura di essere criticato da quei tromboni che hanno fatto del cinismo, dell’aggressività e della disinformazione la chiave del proprio successo professionale”.

Non ci resta che piangere. A tutte le Sardine senza sale di questo mondo, invece, rimangono i sacchi a pelo e le uscite pubbliche al grido di “è arrivato il momento di presidiare la politica anche dentro alle istituzioni. Perché c’è un tempo per arginare, un tempo per sorvegliare e un tempo per costruire”. Con buona pace delle oche, che non meritavano certo di fare quella fine.


di Mimmo Fornari