Attali: “Francia, Italia e Germania insieme per la difesa”

mercoledì 30 marzo 2022


Secondo Jacques Attali “non dobbiamo farci trovare sguarniti”. Il politologo ed economista francese propone di aumentare rapidamente la produzione di armamenti in Europa. Attali crede in “una Germania strettamente integrata in Europa e una Airbus della difesa fra Francia, Italia e Germania. Questo sì che sarebbe estremamente positivo”. Attali, in un’intervista al Corriere della Sera, parla delle politiche di difesa che i Paesi europei dovrebbero adottare in seguito all’invasione russa in Ucraina. “In Europa – sottolinea – l’opinione pubblica, così come la classe dirigente, ha perso il senso del tragico nella storia. Bisogna prepararsi al peggio per avere una chance di cavarsela. Noi, invece, in Europa siamo sempre dell’idea che tutto si sistema, tutto va a posto da sé. Non è il quadro giusto per affrontare le sfide della nostra epoca”.

Per Attali, “non possiamo permetterci di commettere gli stessi errori degli anni Trenta, in cui la Germania si riarmava rapidamente ma la Francia, no. Oggi possiamo immaginare che le fabbriche di armi in Russia stanno lavorando a pieno regime: ventiquattr’ore al giorno, sette giorni su sette. Loro sono in economia di guerra”. Per il politologo, in Europa “siamo sguarniti. Molte delle nostre armi sono state date all’Ucraina. Condivido questa scelta, ma non si può avere la botte piena e la moglie ubriaca. L’aver riarmato l’Ucraina comporta che gli armamenti non si trovino più nei nostri Paesi . Dunque, siamo attaccabili, perché sguarniti. Non dobbiamo farci trovare in questa condizione”.

Frattanto, una polemica sul riarmo mette in fibrillazione il governo Draghi. Dopo l’incontro infruttuoso tra il premier e il leader del M5s Giuseppe Conte interviene Antonio Tajani. Il coordinatore nazionale di Forza Italia attacca il presidente grillino. “Ho ribadito al presidente del Consiglio – sottolinea Tajani – il sostegno di Forza Italia a questo governo e che voteremo a favore dell’incremento delle spese della difesa per andare verso il 2 per cento del Pil”. Tajani ritiene “assolutamente strumentale e inaccettabile” la linea espressa da Conte, che vuole “mettere a repentaglio la tenuta e la stabilità del governo quando non è ancora stata vinta la battaglia contro il Coronavirus, c’è una guerra in corso ai confini dell’Europa e stiamo pagando un prezzo economico alto: serve un governo stabile, in sella che continui a lavorare bene come sta facendo il governo Draghi”.

Il sì di Forza Italia all’aumento delle spese per la difesa arriva “perché siamo assolutamente convinti che lo strumento militare sia indispensabile per garantire l’indipendenza e la sicurezza del nostro Paese e di tutto il nostro sistema industriale di fronte ad attacchi informatici. Lo strumento militare è fondamentale per tutto quello che viene fatto in situazioni di emergenza”.


di Manlio Fusani