lunedì 28 marzo 2022
La crisi di governo non ci sarà. Almeno per ora. Giuseppe Conte, nel ruolo di incendiario, prova a spaventare Mario Draghi. Il “presidente dimezzato” del M5s, intervistato ieri da Lucia Annunziata, davanti alle telecamere di Mezz’ora in più, su Rai 3, chiede “chiarezza” sull’aumento delle spese militari. L’ex premier ha fatto capire che se Palazzo Chigi dovesse tirare dritto sull’ipotesi di portare da subito la spesa per gli armamenti al 2 per cento del Pil, si tratterebbe di una forzatura. “Il M5s – ha spiegato Conte – non pensa assolutamente in questo momento a una crisi di governo. Però siamo la forza di maggioranza relativa e se si tratta di discutere un nuovo indirizzo faremo valere la nostra presenza. Il governo non può forzare e si assumerebbe la responsabilità di porre in fibrillazione. Spero in una prospettiva di buonsenso”.
Conte chiede un incontro con Draghi nei prossimi giorni. “Se il governo non ci ascolta – ha sottolineato – ci pone di fronte al fatto compiuto. È il governo che forza e non ascolta la forza di maggioranza relativa. Di fronte all’instabilità di questo conflitto non si può rispondere con una reazione emotiva e alcune spinte a un riarmo indiscriminato. Non possiamo distrarre risorse rispetto ai pilastri della sicurezza dei cittadini italiani, in questo momento di grande difficoltà economica e sociale, e investire fondi straordinari nel riarmo. Noi siamo assolutamente contrari”.
A chi gli fa notare che l’aumento al 2 per cento del Pil delle spese militari è un impegno sottoscritto dal nostro Paese con l’Alleanza atlantica, Conte replica: “Non ho mai messo in dubbio che gli accordi presi con la Nato siano da rispettare ma la tempistica ipotizzata otto anni fa non può essere un dogma indiscutibile. Soprattutto – aggiunge – i nostri alleati conoscono la sofferenza dell’Italia dopo due anni di pandemia, le difficoltà maggiori rispetto ad altri Paesi. Noi possiamo su questo punto avere una curva che non ci porti a distrarre da spese necessarie per i cittadini”. Quanto alla guerra in Ucraina, per Conte l’Italia ha la possibilità di “esercitare un ruolo importante nell’ambito dell’Ue, ed è bene che il premier Draghi possa sentire Putin nei prossimi giorni”. “Bisogna mantenere la massima concentrazione per la de–escalation. Tutti gli interventi siano orientati verso la soluzione politica, l’Italia deve premere per questo”. L’ex premier ha chiesto ai suoi compattezza: “Questo non significa – evidenzia – uccidere il dibattito interno. Ma poi deve esserci una sintesi e tutti devono remare nella stessa direzione. Se, dopo aver preso una decisione si continua con i distinguo, si mina la nostra capacità di efficacia di azione politica”.
Sullo sfondo, le preoccupazioni per il voto online utile alla riconferma di Conte alla presidenza dei pentastellati. La consultazione in Rete degli iscritti M5s è cominciata ieri alle 8 del mattino e prosegue fino alle 22 di stasera.
di Mino Tebaldi