mercoledì 9 marzo 2022
Ridurre la dipendenza dal gas russo di due terzi entro la fine del 2022. Questo è l’obiettivo della Commissione europea. Il lancio del piano RePowerEu mira a tagliare il cordone ombelicale dalla Russia sul piano energetico, velocizzando la transizione verso fonti rinnovabili e rimpiazzando il gas nella produzione di energia e calore. Per il vicepresidente esecutivo della Commissione Ue, Frans Timmermans, è di vitale importanza la difesa degli interessi europei e l’incremento della resilienza dell’Unione. Il primo passo consiste nell’affrontare il più grande elemento di vulnerabilità: la dipendenza energetica. “È più che chiaro che siamo troppo dipendenti dalla Russia per il nostro fabbisogno energetico. Non è un mercato libero se uno stato riesce a manipolarlo”. Queste le parole di Timmermans durante una conferenza stampa.
Secondo Timmermans la risposta più logica al problema sarebbero le energie rinnovabili, come il biometano. Grazie alla Politica agricola comune dell’Unione europea, che aiuterà gli agricoltori a diventarne produttori, la sua produzione raddoppierà entro fine anno, rimpiazzando 18 miliardi di metri cubi di gas attualmente comprati dalla Russia: “Rinnovabili come questo ci danno la libertà di scegliere una fonte d’energia pulita, economica, affidabile, e nostra – ha spiegato Timmermans – inoltre, al posto di sovvenzionare gli oligarchi, il biometano crea nuovi posti di lavoro qui, in Europa”.
Un altro punto chiave di RePowerEu è la diversificazione di approvvigionamento di gas naturale liquefatto. Attraverso l’importazione intensificata di questo’ultimo, si dovrebbero rimpiazzare circa 60 miliardi di metri cubi di gas russo. La Commissione ha sostenuto che, in caso di improvvisa interruzione del servizio, le riserve di energia europee basteranno per la fine di questo inverno e vista del prossimo, invece, dovranno essere riempite fino al 90 per cento della loro capacità, entro ottobre.
In parallelo, il piano prevede un’accelerazione della transizione verso l’energia pulita. Secondo il vicepresidente della Commissione Eu “abbiamo bisogno di attivare milioni di pannelli fotovoltaici sui tetti delle case, aziende, e fattorie. È necessario inoltre raddoppiare l’installazione di pompe di calore entro i prossimi 5 anni”. Timmermans, peraltro, ha proposto una suggestione: entro la fine dell’anno quasi il 25 per cento della corrente elettrica europea potrebbe venire dall’energia solare. Nell’agenda della Commissione va segnalato anche l’implemento delle centrali eoliche offshore e dei campi fotovoltaici, che secondo Timmermans sono “una questione di impellente interesse pubblico”. Il vicepresidente esecutivo non ha nascosto che il percorso d’attuazione di RePowerEu è in salita, ma se davvero si vuole raggiungere una maggiore indipendenza energetica, bisognerà agire nella direzione indicata dalla Commissione: “È dannatamente difficile, ma possibile”.
di Redazione