Governo, Salvini: “Emergenza è economica, nuova pace fiscale”

giovedì 24 febbraio 2022


Matteo Salvini invoca una nuova pace fiscale. Il leader della Lega, parlando ai microfoni di Radio Libertà, sostiene quanto “le questioni economiche”, insieme al tema del lavoro, siano “centrali: evitare qualsiasi tipo di nuova tasse e di aumento di tasse sulla casa, sui risparmi, anzi lavorare nella direzione esattamente contraria”. Per Salvini, occorre “intervenire ad esempio sul tema delle cartelle esattoriali”. Quindi “un rinnovata pace fiscale, perché ci sono milioni di italiani che non riescono a stare dietro alla scadenze. L’emergenza è economica”.

L’ex ministro dell’Interno s’interroga a proposito del “dibattito su scostamento sì o no” del bilancio. Con la guerra in Ucraina “il governo dovrà approvare altri decreti da miliardi e urgenti per sostenere le famiglie italiane. Le polemiche su catasto e mes lasciano il tempo che trovano, l’emergenza ora è salvare il pianeta da un conflitto senza senso”. Poi, per quel che riguarda l’intervento del premier in Parlamento, “non penso che Draghi debba essere sollecitato. Ha la situazione sotto controllo, ha pieno mandato a portare la voce forte dell’Italia contro ogni tipo di aggressione ed escalation”.

Salvini, in un’intervista al Gazzettino, sostiene che “l’Unione europea deve esercitare in maniera indipendente tutte le possibilità di mediazione. Ho parlato con l’ambasciatore ucraino e con l’ambasciatore russo, margini di dialogo ci sono”. Secondo il leader leghista, l’alternativa alle sanzioni è “il dialogo. A Mosca ci sono andati il premier tedesco, il presidente francese, spero ci vada anche Draghi con la sua autorevolezza il prima possibile”, serve “dialogare, dialogare, dialogare. E non minacciare, non alzare i toni. La guerra non conviene nessuno, non sicuramente all’Italia, noi siamo quelli che hanno più da smenarci perché le passate sanzioni contro la Russia alle imprese venete sono costate un patrimonio”. Tra gli altri temi, il leader della Lega prevede l’autonomia alle regioni entro l’anno e “anche prima. Sto dialogando sistematicamente con il ministro agli Affari regionali Gelmini, domani (oggi, ndr) rivedo Luca Zaia e Attilio Fontana assieme al ministro. Tecnicamente ci sono visioni diverse relativamente allo strumento, se legge delega o se intesa diretta, ma a me interessa l’obiettivo finale. E sono fiducioso”.

L’autonomia, ribadisce, “non è la secessione dei ricchi, è una migliore gestione della spesa, è il merito. Pensiamo all’eterna emergenza rifiuti in Campania, la pagano tutti gli italiani. Autonomia significa responsabilità”. Per quanto riguarda i rapporti con il Governo, “siamo alleati leali, se ci sono temi che interessano alla gente li solleviamo. Comunque il decreto bollette da 7 miliardi è stato approvato, i referendum sulla giustizia si faranno, c’è di che esser soddisfatti”. Sui rapporti con Zaia, “Luca può essere speso per tantissimi incarichi, so che lui ci tiene a completare il percorso dell’autonomia, se vorrà rimanere a disposizione del Veneto lo farà, se vorrà assumere incarichi nazionali ha tutti i titoli per farlo”. Infine il centrodestra “va ripensato. Qualcuno guarda a sinistra, qualcuno a Renzi. Va ricostruito però il centrodestra vince e governa bene solo se è unito. Il ruolo della Lega sarà determinante, sto lavorando in questo senso e sono fiducioso”, conclude.

Quanto all’emergenza pandemica, Salvini sostiene che la Lega, “con la fine dello Stato di emergenza devono cadere anche tutte le cose annesse e connesse, le restrizioni, le limitazioni, le proibizioni. Prudenza sì ma in cima a tutto c’è la situazione economica delle famiglie e delle imprese che sicuramente i missili di stanotte inaspriranno. “Fortunatamente la pandemia ha numeri in costante diminuzione. Ieri l’annuncio del presidente Draghi sulla fine dello stato di emergenza il 31 marzo l’ho accolto come boccata di ossigeno, di ritorno alla speranza, alla normalità, alle libertà”.


di Manlio Fusani