mercoledì 23 febbraio 2022
Lorenzo Borrè attacca i vertici del Movimento cinque stelle. L’avvocato, autore del ricorso a Napoli sullo Statuto e sull’elezione di Giuseppe Conte ai vertici del Movimento, in un post commenta la convocazione degli iscritti M5s per il 10 e 11 marzo da parte di Giuseppe Conte, Vito Crimi e Paola Taverna. “Nessuno dei tre soggetti che ha indetto le votazioni assembleari degli iscritti pentastellati – sostiene – ha attualmente i poteri statutari per farlo”. Secondo Borrè, il M5s è “come il Titanic, ma consapevole”. Inoltre, “l’esclusione dal voto degli iscritti da meno di sei mesi (dopo che Conte aveva affermato che avrebbero “potuto” ) cozza con il rilievo del Collegio del Tribunale di Napoli, che nell’ordinanza ha esplicitamente affermato che per poter escludere gli associati iunior è necessaria, a far data dal febbraio 2021, un regolamento adottato su esclusiva istanza del comitato direttivo (del resto gli iscritti da meno di sei mesi hanno aderito ad una versione dello statuto che prevede che l’esclusione dal voto possa essere adottata in forza di un regolamento richiesto dal Comitato direttivo e non da altri soggetti)” sostiene il legale che ironizza citando anche Jovanotti: “Di dieci cose fatte te n’è riuscita mezza E dove c’è uno strappo non metti mai una pezza”.
Frattanto, continua a fare discutere il libro Lady Rousseau firmato da Enrica Sabatini, socia di Rousseau e compagna di Davide Casaleggio. “Siamo alla surreale situazione per cui da avvocato del popolo Giuseppe Conte rischia di diventare un imputato del popolo”. Sabatini, in conferenza stampa, sostiene quanto sia “incredibile che un uomo di legge ed ex presidente del Consiglio come Giuseppe Conte decida di convocare gli iscritti non rispettando l’ordinanza del Tribunale di Napoli che lo ha sospeso dalle sue funzioni e, di fatto, reso nulla la sua leadership nel Movimento 5 stelle. È chiaro inoltre che Giuseppe Conte prenda questa decisione nella piena consapevolezza di non aver alcuna competenza per indire questo voto dal momento che la convocazione stessa dell’assemblea iscritti firmata da Giuseppe Conte, Vito Crimi e Paola Taverna omette in qualità di quale ruolo o carica queste tre persone procedano arbitrariamente ad effettuare una votazione in contrasto con la decisione del tribunale e arrivando dunque di fatto a dare mandato di consegnare i dati sensibili degli associati del Movimento 5 Stelle, che non potrebbero trattare, alla società SkyVote”. Il M5s “oggi consulta la base per approvare le decisioni sulla nomina di un presidente, il contrario di quello per cui è nato il Movimento. Dal superamento della destra e della sinistra fino al rispetto delle decisioni dei cittadini, fino al fatto di rifiutare il finanziamento pubblico, non sono questioni di esercizio di stile ma il rispetto di quello che i cittadini hanno deciso in modo esplicito con un referendum”. Per Sabatini, “Casaleggio ha rivoluzionato la storia politica e ha portato il Movimento ai massimi storici: oggi è al 13 per cento” e quindi ai minimi storici, “a dimostrazione che la dirigenza ha tradito la fiducia dei cittadini. L’evoluzione porta sempre cambiamenti ma evoluzione non è trasformismo”.
Sabatini sottolinea: “Molti dicono che il problema del M5s è che molte persone abbiano assunto potere: a me non preoccupa il fatto che alcune persone prendano il potere ma il fatto che i cittadini e la base abbiano perso potere. Questo è lo squilibrio che impedisce oggi alla base di partecipare: è lo squilibrio tra il potere delle persone nelle istituzioni e l’impossibilità per chi è fuori di controllare, ciò che ha portato a questo strappo che impedisce oggi alle persone di partecipare. I principi del M5s erano chiari: sfidare la casta e privilegi. Il simbolo del M5s dovrebbe essere messo in una bottiglia e lasciato andare alle onde”.
“Quella di Conte è l’ennesima forzatura e scorciatoia che come la precedente ha portato ad un vicolo cieco. Conte butta la palla in avanti, con un atteggiamento di procrastinazione, che non potrebbe che essere raccolta nuovamente con un nuovo ricorso”. Con questa mossa, ha aggiunto, la dirigenza M5s sta “rinviando il problema nel tempo ed avvicinandolo alle politiche. Questo escamotage può forse servire per presentare le liste ma non – aggiunge – per avviare un processo legittimo e al di sopra di ogni sospetto”. Per Sabatini, “il tema politico oggi per il M5s è che lo stesso garante, Beppe Grillo ha indicato la strada dicendo come deve essere fatta la votazione: organo collegiale e piattaforma Rousseau, come previsto dallo statuto. Quella del garante è un’interpretazione autentica e già a suo tempo aveva avvertito che se Crimi avesse fatto una votazione diversa se ne sarebbe assunto la responsabilità. E mi colpisce molto che Giuseppe Conte, da uomo di legge, non rispetti un’ordinanza del tribunale”.
di Mino Tebaldi