lunedì 21 febbraio 2022
Enrica Sabatini torna ad attaccare Giuseppe Conte. La compagna e socia di Davide Casaleggio, in un’intervista alla Stampa, anticipa il contenuto del libro Lady Rousseau, in uscita domani. Un’autobiografia in cui ripercorre le tappe del Movimento 5 stelle e rinnova la richiesta all’ex premier di restituire il simbolo. Sabatini definisce il nuovo M5s come “un’operazione di trasformismo politico, dovuta all’irriconoscenza e alla smania di potere delle persone più insospettabili: quelle a cui Gianroberto Casaleggio aveva dato più fiducia e che, per interessi personali, sarebbero state le più feroci nel tradirlo”. Descrive e Vito Crimi come “un debole vestito di protervia”. Poi l’invettiva a Conte, che definisce un “temporeggiatore seriale”.
“Lo restituisca – sottolinea – perché quel logo lo aveva disegnato Gianroberto seduto alla sua scrivania e nulla ha a che fare con chi adesso lo detiene”. Poi, nei confronti dell’attuale presidente M5s, rincara la dose: “Ha una visione diversa da quella che ha sempre mosso i 5 stelle – precisa – invece di farsi un partito personale, ha pensato di personalizzare il Movimento e provare a trasformarlo in un partito. Un’evoluzione che diventa trasformismo e infine aberrazione”. Parlando della causa in corso aggiunge: “È emblematica perché invece di affrontare la situazione facendo quel che si doveva per statuto, votare su Rousseau l’organo collegiale e poi far discendere tutto il resto, si è cercata una scorciatoia che non ha rispettato le decisioni degli iscritti”.
Parlando di Beppe Grillo dice di essergli molto legata: “Gli riconosco il grande merito di aver costruito tutto, di essersi scarificato per i 5 stelle – sottolinea – lui come Davide e Gianroberto sono rimasti fuori consentendo a migliaia di persone di entrare nelle istituzioni”. E sul ruolo avuto nel nuovo corso del Movimento aggiunge “lo sforzo che ha fatto è stato notevole e ha spinto affinché certi principi e metodi non fossero traditi”.
di Mino Tebaldi