Centrodestra, scintille tra Salvini e Toti

lunedì 14 febbraio 2022


Matteo Salvini e Giovanni Totti entrano in rotta di collisione. Il segretario della Lega, in diretta su Radio Rtl 102.5 invoca, per la ricostruzione del centrodestra, il superamento delle “incomprensioni, interessi di parte. La gente non vuole divisioni, litigi, battibecchi. Uniti si vince. Io sto lavorando con Berlusconi, Meloni e tutti quanti perché solo uniti si vince”. Ai conduttori che gli chiedono se ha voglia di mandare un messaggio scritto alla leader di Fratelli d’Italia, che domani sarà ospite di Rtl, il leghista risponde scherzando: “Allora mi fermo, così l’abbraccio in diretta domani, occupo la redazione di Rtl” e poi aggiunge: “Nel giorno di San Valentino, il mio non può che essere un dolce biglietto”. Ma con il fondatore di Cambiamo! E Coraggio Italia, Salvini usa parole dure. “Toti – dice il leader leghista – vada a cena con chi vuole, il futuro del centrodestra non passa da Mastella e Renzi. Io non guardo al passato ma al centrodestra del futuro”. Se alle prossime Amministrative Cambiamo! dovesse decidere di non correre con il resto del centrodestra, questo non farà saltare la giunta ligure, che Giovanni Toti guida. “Non cambia nulla”, sostiene Salvini ribadendo al governatore la richiesta di lasciare le deleghe a Sanità e Bilancio. “I cittadini, i medici, gli imprenditori – chiosa – si aspettano di avere assessori che facciano il loro lavoro 24 ore su 24. Quindi, senza rimpasti, diciamo nomini due persone, due tecnici. La Lega non chiede niente”.

Il governatore della Liguria attacca Salvini sui social senza mai nominarlo. “Leggendo i giornali – scrive – trovo retroscena e scenari sul futuro del centrodestra ligure che confondono presente e futuro, realtà e suggestioni. Una commistione da confondere chi volesse avere un quadro esatto della situazione. Chi accusa la Lista Toti-Cambiamo, primo partito della Liguria, di voler rompere la coalizione che dal 2015 vince e governa la Regione e le nostre principali città sbaglia e lo fa in malafede. Noi siamo il fulcro e il primo partito di questa coalizione. Da sempre lavoriamo per salvaguardarla e semmai allargarla, mai ridurla. La Lista Toti-Cambiamo ha già detto, senza alcuna condizione, che appoggerà tutti i sindaci della coalizione che hanno governato con noi questi anni difficili. Sono altri a mettere in discussione alleanze e candidature. Per noi squadra che vince non si cambia, anche perché dove i partiti hanno fatto le bizze i cittadini non hanno apprezzato. Prima della mia candidatura in Regione Liguria nel 2015 (e con la sola eccezione nel 2000 della vittoria di Sandro Biasotti) – prosegue – il centrodestra dei partiti qui ha vinto poco o niente. Grazie alla capacità di buon governo dimostrata in questi anni e alla disponibilità ad allargare a tanti soggetti la nostra squadra, il centrodestra oggi guida circa l’80 per cento della Regione. Chi ha nostalgia del passato non lavora per la coalizione ma per far vincere la sinistra. Se qualcuno stava meglio all’opposizione senza nessuno che gli facesse ombra, lo dica”. Ancora: le alleanze con cui ogni sindaco correrà alle Amministrative “dipendono dal sindaco stesso: noi a differenza di altri non poniamo veti e non imponiamo nulla. Ogni sindaco avrà il nostro appoggio a prescindere dalle sue scelte sulla base del programma e dell’esperienza politica di questi anni. Infine, se qualcuno per interesse di partito o proprio, gelosia personale o rivalità, per conquistarsi un po’ di visibilità ritiene di anteporre le proprie ragioni a quelle collettive sbaglia per sé e per i liguri che hanno scelto il nostro governo. Un impegno – sottolinea Toti – che noi non tradiremo mai. Porterò avanti questo progetto fino al 2025”, anno delle Regionali, e magari anche oltre. A meno che qualcuno non ritenga questa esperienza finita già oggi, e in questo caso il voto è l’unica e immediata strada”.


di Manlio Fusani